No Green pass: due coordinamenti con un unico obiettivo al corteo del 22 ottobre

Trieste – Due coordinamenti, due soggetti con un obiettivo comune: la battaglia per l’abolizione del Green pass. I due movimenti hanno inteso chiarire la confusione creatasi nei giorni scorsi fra le varie anime degli oppositori al documento che il governo, dal 15 ottobre, ha reso obbligatorio per accedere ai luoghi di lavoro.

Dopo l’annuncio del neo formato “Coordinamento 15 Ottobre“, il “Coordinamento No Green Pass Trieste” ha voluto rimarcare la propria identità e la paternità dei cortei a Trieste che da un mese e mezzo a questa parte hanno portato nelle vie della città svariate decine di migliaia di persone, con lo slogan “vaccinati e non vaccinati assieme, contro il Green Pass”.

Ieri sera, in piazza Unità d’Italia, il Coordinamento No Green Pass Trieste, attraverso i suoi rappresentanti, ha voluto chiarire che non esiste alcuna divisione tra loro e quello neo formato da Puzzer.

Il Comunicato ufficiale del Coordinamento No Green Pass Trieste.

Spiega una delle rappresentanti : “Siamo una assemblea cittadina che è nata il 3 Settembre (2021) dopo un presidio di aprile, uno dei tanti in quel periodo, dalla unione di varie forze che erano in campo. [..] In questa assemblea ci sono persone vaccinate e non vaccinate e ci siamo uniti nella determinazione di punti in comune che sono: la contrarietà all’obbligo vaccinale favorendo anche altri approcci terapeutici e la contrarietà al Green Pass. Da quegli incontri assembleari siamo più di cento persone che si ritrovano settimanalmente da Settembre; abbiamo iniziato a chiamare dei cortei in città e la partecipazione è stata grandissima. Assieme ai cortei, si sono iniziati ad auto organizzare, in vari settori lavorativi, i lavoratori e le lavoratrici basando la loro posizione al Green Pass sulla solidarietà tra chi lo aveva e chi non lo aveva. In questo modo si è arrivati allo sciopero generale del 15 (Ottobre, nda) dopo che anche i portuali avevano iniziato a prendere parte al coordinamento, aumentando così questa forza, data dall’unione, dalla solidarietà tra persone e tra lavoratori. Il Coordinamento rifiuta l’obbligo vaccinale e il Green Pass perché li vede come misure discriminatorie e, in generale, si oppone a tutte le discriminazioni. Quanto è avvenuto in questi giorni, dal porto e dai cortei precedenti, è grazie a tantissime categorie lavorative, la Flex, la Wartsila, i ferrovieri, Trieste Trasporti, gli insegnanti, i sanitari, il Comitato dei genitori, ecc. […]  Crediamo che la vera forza generata sia quella delle mobilitazioni dal basso, qualcosa che da tanto tempo non si vedeva e della solidarietà che si è sviluppata tra le diverse categorie lavorative e tra le diverse persone e quindi è su questa linea che vogliamo continuare fino all’abolizione del Green Pass.

Poi chiarisce la posizione del Coordinamento: “Non siamo formalmente parte del neo Coordinamento 15 Ottobre però le nostre iniziative proseguiranno”. Due coordinamenti, dunque, paralleli che hanno scelto vie diverse per farsi ascoltare e per mobilitare più gente possibile con obiettivi comuni.

La precisazione di Stefano Puzzer

Lo ha ribadito in un audio, per sgomberare qualsiasi dubbio o manipolazione in tal senso, lo stesso Puzzer: “Sono quello di sempre, un lavoratore portuale che assieme a tutti gli altri ha voluto iniziare la lotta da Trieste per portare via l’obbligo vaccinale ai sanitari e il Green Pass, e da qui non mi discosto”.

Il corteo del 22 Ottobre.

Il “Coordinamento 15 Ottobre” ha indetto il corteo di domani venerdì 22 Ottobre per il quale sono previste – lo ha detto il prefetto di Trieste – ventimila persone.

Le varie testate preannunciano che è previsto l’arrivo dei c.d. black blocks e che si temono infiltrazioni di vario tipo, come già accaduto negli scontri di Roma di una settimana fa. Ma la giornata più interessante dal punto di vista politico sarà sabato 23 Ottobre, quando dovrebbero arrivare a Trieste i tre rappresentanti di Governo (Patuanelli, Lamorgese e Speranza, o equipollente) richiesti dal leader dei portuali Puzzer per richiedere l’abolizione del Green Pass. Ad oggi, però, risulta che il solo ministro triestino Patuanelli abbia confermato la presenza.

Foto d’archivio di Stefano Savini, tutti i diritti riservati ©

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