Noghere chiama Fogar per la questione laminatoio

Noghere (Muggia) domenica 30 Maggio 2021 – Nonostante un caldo estivo che invitava ad andare al mare, una cinquantina di cittadini si sono dati appuntamento stamattina in via Flavia di Stramare, subito dopo la galleria di Aquilinia. Ospite e relatore dell’incontro Maurizio Fogar (presidente del Circolo Miani e candidato Sindaco con la lista Trieste Verde) per illustrare i punti e le criticità del nuovo progetto laminatoio di Noghere.

Obiettivo dell’incontro. 

L’obiettivo dell’incontro pubblico era quello di parlare del progetto del nuovo laminatoio Danieli-Metinvest illustrandone i punti e le criticità. Per cominciare, dice Fogar, “non si capisce perché si richieda un’area tanto vasta, addirittura oltre 1000 metri quadrati per operaio”; si concentra poi sui vari aspetti dell’impatto ambientale, non solo del territorio ma anche acustico. “L’impianto”, avverte, “dovrebbe partire dalla soglia massima consentita per quanto riguarda i decibel prodotti. E’ molto probabile che li superi quasi da subito, considerando la normale usura nel tempo”.

L’attenzione dei residenti. 

Il Comune di Muggia, con delibera di Giunta, aveva deciso di partecipare ad un tavolo per la realizzazione del progetto della nuova acciaieria; alla richiesta di chiarimenti sull’esistenza di questo tavolo da parte del gruppo dei residenti, la sindaca precisava che esso ancora non esisteva ma che era stato già firmato il via libera all’Accordo di programma per la realizzazione del progetto. Solo grazie all’attenta ricerca dei residenti della zona interessata emergeva che, in realtà, il Comune aveva firmato un “Protocollo d’Intesa” (di iniziativa della Giunta Regionale ed allegato alla delibera della stessa n. 731 datata 14 maggio 2021) fra Regione, Consorzio ex Ezit, Autorità Portuale e Gruppo Metinvest-Danieli, avente come oggetto: “La manifestazione di interesse finalizzata alla realizzazione di un progetto di sviluppo industriale integrato nell’area Noghere della zona industriale di Trieste”.

“In questo Protocollo d’Intesa”, afferma Fogar, “non solo non c’è alcun accenno alla valutazione dell’impatto ambientale che il futuro impianto determinerà nell’area confinante con i centri abitati né sulle misure di sicurezza, ma spicca un capitolo (num. 8 ) dedicato agli “Obblighi di riservatezza”.

L’esposto alla Procura.   

Com’è possibile”, prosegue, alzando la voce, “che cinque attori, di cui ben quattro sono enti pubblici, e dunque vincolati per Legge alla piena trasparenza e alla pubblicità di ogni loro atto, si siano impegnati a mantenere la riservatezza sulla documentazione e agli altri contenuti su tale Protocollo adottando, inoltre, cautele e misure al fine di mantenere riservate le informazioni (inizio del cap. sopra citato, nda) ?”  Su tale questione, Fogar annuncia che la prossima settimana depositerà un esposto alla Procura della Repubblica affinché faccia luce e verifichi l’operato degli enti coinvolti. 

L’impegno e l’intesa.

Fogar ha accolto la preoccupazione dei residenti promettendo loro supporto e vigilanza sulla questione. “Abbiamo voluto questo incontro col signor Fogar”, dice uno dei referenti del neo comitato cittadino Noghere, “perché conosciamo la sua storia, il suo impegno costante sul campo da quarant’anni su Trieste e i problemi del territorio”.

 

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