Omicidio di Giulio Regeni: il ministro degli Esteri Moavero convoca l’ambasciatore egiziano

Roma – Il ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, ha formalmente convocato il 30 novembre alla Farnesina l’ambasciatore della Repubblica Araba d’Egitto in Italia, Hisham Badr, “per sollecitare le autorità egiziane ad agire rapidamente al fine di rispettare l’impegno, assunto ai più alti livelli politici, di fare piena giustizia sul barbaro omicidio di Giulio Regeni.

Lo rende noto la Farnesina. “Il ministro Moavero ha sottolineato come gli esiti della riunione svoltasi nei giorni scorsi a Il Cairo tra magistrati italiani ed egiziani abbiano determinato una forte inquietudine in Italia. Preso atto delle assicurazioni da parte dell’ambasciatore egiziano circa la volontà di proseguire la cooperazione giudiziaria tra le due Procure, il ministro Moavero ha espresso l’esigenza da parte italiana di vedere concreti sviluppi investigativi”, prosegue la nota.

“Il ministro Moavero – aggiunge la Farnesina – ha nuovamente ricordato che la ricerca della verità e l’individuazione dei responsabili dell’efferato crimine restano prioritarie per le Istituzioni italiane”.

L’ambasciatore egiziano, scrive la Farnesina, ha assicurato che “l’impegno del suo governo per fare luce sul caso non può essere messo in discussione, che la collaborazione giudiziaria, come riaffermato anche in occasione dell’ultima riunione a Il Cairo, deve assolutamente continuare e che è intenzione delle autorità egiziane proseguire le indagini nonostante le difficoltà riscontrate”.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, rispondendo alle domande dei cronisti sulle relazioni con l’Egitto da Buenos Aires, dove è in corso il G20, ha detto: “Io non ho parlato con la procura di Roma, non appena tornerò ci confronteremo e il governo assumerà le sue decisioni”.

“Tutte le volte che abbiamo parlato con il presidente Al Sisi – premette – mi ha sempre assicurato la sua determinazione a raggiungere la verità sul caso Regeni, abbiamo condiviso la necessità che si arrivi presto ad una chiaro accertamento dei fatti”.

(da Adnkronos)

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