Osservatorio Findomestic: i consumi di beni durevoli nel 2020 perdono il 10,3%

Secondo l’Osservatorio dei consumi Findomestic, giunto alla 27esima edizione, i consumi di beni durevoli nel 2020 perdono il 10,3% dopo sei anni di crescita consecutiva.

Smartworking e didattica da casa spingono PC (+52,4%), tablet (+37,2%), web cam (+77,8%) e auricolari (+38,6%).

Casa sempre più rifugio da rendere confortevole: si spiega così la corsa all’acquisto di congelatori (+32,3%) e wine cabinet (+37,9%).

Nell’anno dello tsunami Covid che ha stravolto abitudini e consumi degli italiani, la spesa per i veicoli si riduce del 14,9%, ma cresce il valore di segmenti chiave legati alla trasformazione tecnologica della casa come l’Information Technology (+29,6%) e i piccoli elettrodomestici (+13,9%).

Secondo i dati della 27esima edizione dell’Osservatorio Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia, gli acquisti di beni durevoli scendono nel 2020 a 62 miliardi di euro con una contrazione del 10,3% rispetto al 2019, un punto e mezzo inferiore rispetto a quella dei consumi tout court (-11,8%).

«Si interrompe così la dinamica positiva che durava da sei anni consecutivi -commenta Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic -.L’andamento dei consumi riflette i cambiamenti radicali innescati dall’emergenza sanitaria. L’esplosione dello smart working e della didattica digitale integrata ha restituito centralità alla dimensione familiare, orientando il lifestyle verso la funzionalità, la sicurezza e il comfort degli ambienti domestici. Lo spiegano chiaramente due dati: il +32% dei congelatori e il +38% dei wine cabinet. La casa diventa, al contempo, un rifugio e uno spazio sempre più votato al benessere».

Auto e moto

Il mercato dei veicoli (auto nuova, usata e due ruote) -di fatto azzerato durante il lockdown -riesce a scongiurare il tracollo grazie agli ecoincentivi statali, che hanno determinato una ripresa significativa del settore a partire soprattutto dal mese di agosto, anche se la decelerazione delle perdite era già cominciata a giugno: il 2020, secondo l’Osservatorio Findomestic, si è chiuso a quota 33,8 miliardi.L’usato. Per le famiglie italiane le auto usate, pur in flessione del 13,5% in termini di valore, continuano a rappresentare la voce di spesa più consistente con 17 miliardi di euro totali. Le compravendite a fine anno sono state 2.475.717, il 14,4% in meno rispetto al 2019.Il nuovo. Per le auto nuove acquistate da privati la contrazione della spesa si attesta al 17,2% per un valore complessivo di 15,2 miliardi di euro. In termini di immatricolazioni, a fine anno, la domanda delle famiglie italiane è calata del 19,1% all’interno di un mercato, che includendo la domanda aziendale, ha chiuso il 2020 con 1.393.572 pezzi venduti (-27,7%).

Le vendite di due ruote hanno fatto registrare un incremento particolarmente sensibile in estate e in particolare a giugno (+35,4%) e agosto (+41,4%): un effetto della revisione dei paradigmi della mobilità in tempi di emergenza pandemica, che comporta una crescente preferenza per gli spostamenti senza mezzi pubblici.

Casa

I due grandi comparti del settore casa evidenziano andamenti divergenti: alla dinamica negativa dei mobili (-12,0%) fa da contraltare la crescita della tecnologia consumer (+4,2%), come rileva l’Osservatorio Findomestic.I mobili. L’arredamento aveva iniziato il 2020 con il piede giusto: il +2% di gennaio e il +2,9% di febbraio sono stati annullati dalle gravissime perdite innescate dal lockdown primaverile, con il -53,4% di marzo e addirittura il -85,5% di aprile. La risalita è poi risultata lenta e faticosa, ma la tendenza si è avviata in maniera definitiva sui binari della ripresa: il mercato ha raggiunto i 13,4 miliardi alla fine dell’anno.Il canale online con una crescita del 32% arriva a pesare il 13% all’interno di un mercato in cui le famiglie italiane, da tradizione, continuano a preferire i punti vendita fisici.Tech: i top.

Nel settore della tecnologia consumer, le performance dei mercati risultano particolarmente variegate. L’impennata dell’information technology (+29,6%) alimenta un giro d’affari complessivo da 2,5 miliardi di euro: si tratta dell’unico segmento con bilanci positivi in tutti i singoli mesi del 2020, con un picco di crescita del 47,8% a maggio. Tra i prodotti di maggior successo figurano le webcam (+77,8%), i pc portatili (+52,4%) e anche i tablet (+37,2%): un chiaro esito della svolta smart del lavoro e dell’istruzione.

Ai numeri dell’I.T. contribuisce lo sviluppo dell’e-commerce, che incide sugli acquisti con una quota del 26,9% segnando un’accelerazione del 56,1% rispetto allo scorso anno. Nel comparto tech, anche l’andamento dei piccoli elettrodomestici è decisamente favorevole: con un bilancio in aumento del 13,9% il segmento tocca un valore di 1,7 miliardi di euro.

La variazione positiva è maturata soprattutto tra maggio e giugno (rispettivamente +36,5% e +36,7%) grazie in particolare alle vendite di tagliacapelli (+55,3%) e robot da cucina (+29,3%), riflesso delle nuove esigenze sviluppate durante il lockdown scattato a marzo. Anche l’elettronica di consumo ha chiuso il 2020 in positivo con una crescita del fatturato del 4,6% per un valore complessivo di quasi 2 miliardi di euro. La ripresa del settore nella seconda parte dell’anno è stata trainata dall’importante crescita delle vendite di TV (+8,0). Tra i prodotti di punta dell’anno si confermano le casse (+7,3%), data la necessità di una buona qualità dell’audio per le nuove esigenze di lavoro e studio in casa, indotte dalla crisi sanitaria.

È in lieve calo, invece, il mercato dei grandi elettrodomestici, che scivolano a 3,1 miliardi complessivi con una contrazione dello 0,7%, nonostante lo sprint di prodotti come i congelatori (+32,3%) e le wine cabinet (+37,9%). Negativa è anche la performance della telefonia, che perde il 4,4% arretrando a 5,5 miliardi complessivi, nonostante il boom degli acquisti sul web: +72,4% per un’incidenza del 16%. Pesa, in particolare, il calo degli smartphone (-6,5%), che non è compensato dal notevole incremento delle cuffie (+38,6%) e dei dispositivi wearables (+16,0).

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