Presentata la delibera del Comune di Trieste per il riuso dell’intera area del Porto Vecchio

Trieste – “Stiamo vivendo una stagione straordinaria di novità e di cambiamenti fondamentali per Trieste e in tal senso siamo orgogliosi di poter presentare oggi qualcosa che cambierà per il futuro il volto non solo del Porto Vecchio ma dell’intera città”.

Con queste parole il Sindaco Roberto Dipiazza ha annunciato alla stampa l’approvazione, appena avvenuta poco prima da parte della Giunta Municipale, della Deliberazione Consiliare contenente le Linee di indirizzo per la Riqualificazione dell’intera Area del Porto Vecchio.

Alla conferenza stampa, svoltasi nel palazzo comunale il 15 novembre, erano presenti anche che l’Assessore comunale all’Urbanistica Luisa Polli e il direttore dell’Area Città e Territorio del Comune ing. Giulio Bernetti.

Le opere già avviate

La delibera, dopo il passaggio in Giunta, andrà ora – orientativamente verso la metà di dicembre – all’esame e al voto del Consiglio Comunale.

“Si tratta, come è evidente, di un provvedimento di importanza essenziale, in un quadro peraltro mai come ora nutrito di decisioni e di realizzazioni rilevantissime”, ha proseguito Dipiazza, ricordando quanto fatto dall’Amministrazione negli ultimi tempi o in fase avanzata e di prossimo avvio, come il nuovo grande parcheggio di Barcola Bovedo, la gara per la rotatoria d’ingresso, i percorsi interni, l’Avviso per la realizzazione del nuovo Mercato Ittico che potrà venir affiancato da una struttura di ristorazione, la ristrutturazione del Magazzino 26 per realizzarvi il previsto “Grande Attrattore Culturale Transfrontaliero”, il nuovo Centro Congressi, l’avvio delle procedure per la completa bonifica del Terrapieno di Barcola, il tutto con finanziamenti già ottenuti per oltre 60 milioni.

Senza dimenticare, anche al di fuori di questa area cruciale, le altre operazioni attuate o in corso: Wartsila, l’affiancamento e la collaborazione con l’Autorità Portuale a sostegno dei progressi del Porto Nuovo, l’iter per il nuovo Mercato Ortofrutticolo, solo per citarne alcune tra le più rilevanti.

Le linee di indirizzo

L’Assessora Luisa Polli ha quindi illustrato nel dettaglio la delibera appena approvata. Un documento ampio – “a lungo e molto approfonditamente ponderato e discusso all’interno dell’Amministrazione” ha detto Polli – che pone e precisa le linee di indirizzo essenziali, ovvero la visione dell’Esecutivo comunale riguardo al futuro dell’intera area ex portuale: una visione da tradurre poi in una vera e propria Variante urbanistica, tramite un necessario quanto opportuno Accordo di Programma che dovrà coinvolgere l’Autorità Portuale e la Regione, anche con il contributo della Soprintendenza stanti i molteplici aspetti sensibili sussistenti in tal senso nell’area vista la sua connotazione storica.

“Si tratterà in sostanza – ha spiegato l’Assessora – di attuare una sorta di co-pianificazione, assolutamente indispensabile stanti i molteplici aspetti e competenze ancora sussistenti e concomitanti in quest’area così importante, un lavoro comune che consentirà a tutti noi di pervenire a una opportuna “lettura” integrata e condivisa dell’uso del territorio, in una visione d’insieme globale rispondente agli interessi complessivi della Città e delle sue attività e prospettive economiche”.

“Sarà anche importante, proprio in tal senso – ha osservato ancora l’Assessora all’Urbanistica – chiarire bene, ad esempio, in particolare con l’Autorità Portuale, quali possano essere, anche nel dettaglio, le destinazioni d’uso di ognuna delle parti del grande comprensorio.”

In un quadro in cui – è stato precisato, in un’estrema sintesi – circa 6 ettari della vasta area rimarranno demaniali mentre i restanti 60 competono al Comune e di questi circa 30 – la metà – costituiranno un patrimonio disponibile da poter far fruttare secondo le migliori opportunità; sempre però – è stato sottolineato – ponendo attenzione ai vincoli esistenti a tutela delle parti più significative.

I “Sistemi” del Porto Vecchio

Quale specifico indirizzo per le necessarie varianti urbanistiche la Giunta ha quindi approvato – hanno spiegato ancora l’Assessora Polli e il Sindaco Dipiazza – due schemi rispettivamente intitolati “Sistemi del Porto Vecchio” che riporta graficamente una suddivisione di massima delle aree ripartite in: “Sistema dei Moli” di pertinenza essenzialmente dell’Autorità Portuale e di attività attinenti; “Sistema misto” con destinazioni d’uso diversificate dove collocarvi anche una quota residenziale, non superiore tuttavia al 10% complessivo; “Sistema Museale Scientifico e Congressuale” dove si situano i principali edifici, strutture ed eventi di questo tipo, dal Magazzino 26 all’ESOF, al nuovo Centro Congressi, per citarne solo i principali; “Sistema Ludico-Sportivo” che si collocherà in sostanza sul Terrapieno di Barcola bonificato, con gli insediamenti già recentemente annunciati: parco giochi, nuove aree balneari, aree sportive; il secondo schema è dedicato alla individuazione degli spazi aperti pubblici e strutturazioni connesse (aree pedonali, parchi, spazi verdi, itinerari ciclabili, parcheggi ecc.).

Importanti in questo contesto gli indirizzi integrativi precisati nella Delibera, tra i quali il possibile ruolo delle aree tuttora in regime di punto franco, quale elemento utile e attrattivo di interessi imprenditoriali di vario livello e specializzazione, compatibili con il riuso dell’area (qui l’Assessora Polli ha fatto l’esempio dell’antico porto di Anversa dove la Nescafè si è inserita con particolari produzioni di qualità, anche in quel caso in regime extra-doganale); o anche l’interessante possibilità, nel caso di abbattimento degli edifici privi di valore storico–architettonico-testimoniale, di ricostruirne dei nuovi, naturalmente stabilendo precisi limiti in termini di altezza e di volumetria, in regime di “ristrutturazione urbanistica” come previsto dalle vigenti normative, il che consente, diventando anch’esso un motivo non secondario di attrazione, di pagare per tali opere l’IVA agevolata del 10%, anziché del 22%.

Una nuova società di gestione

La stessa Delibera prevede infine – una volta che l’Accordo di Programma sarà stato siglato con l’Autorità  Portuale e la Regione e nuovamente e definitivamente approvato dal Consiglio Comunale – la successiva costituzione di un’adeguata struttura dedicata, cioè di un’apposita società di gestione in grado di curare la trasformazione, valorizzazione e gestione nel tempo del Porto Vecchio “anche attraverso il coinvolgimento di ulteriori soggetti pubblici o soggetti privati, secondo le forme di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico”.

Vi è ancora previsto che “per la infrastrutturazione dell’area si farà riferimento al gestore unico AcegasApsAmga S.p.A. come previsto dagli atti convenzionali in essere”.

In definitiva – hanno concluso il Sindaco Dipiazza e l’Assessora Polli – lo scenario che si apre sarà quello di una grande evoluzione dell’area, con significative e variegate prospettive di sviluppo, ma anche di opportuna integrazione con le attività tuttora pertinenti all’Autorità Portuale, in modo che “le nuove funzioni previste in ambito comunale dovranno rapportarsi con quelle in ambito portuale anche per quanto riguarda infrastrutture a rete, viabilità, utilizzo del fronte mare, favorendo continuità e permeabilità tra le stesse”, anche perché – come ha rimarcato l’Assessora Polli, citando l’incipit della stessa Delibera – “il Porto Vecchio non sarà più un’entità isolata, a se stante e separata dal corpo della Città, ma d’ora in avanti sarà parte esso stesso della Città, sarà città a tutti gli effetti!”

 

 

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