Prima casa, contributi per l’acquisto anche senza lavori di recupero

Trieste – In Friuli Venezia Giulia i contributi regionali a sostegno della prima casa di abitazione non saranno più destinati solo all’acquisto con contestuale recupero – come prevedeva finora la legge regionale – ma anche al semplice acquisto della prima casa o alla sua costruzione.

Lo stabilisce un emendamento della Giunta regionale alla legge 1/2016 approvato dal Consiglio regionale nel quadro della legge che contiene “Misure urgenti per il recupero della competitività”. La nuova normativa è stata approvata nella notte dal Consiglio regionale, con 25 sì, 14 no e nessuna astensione.

Nei primi due anni di applicazione, come ha rilevato l’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio, i contributi a sostegno della prima casa di abitazione avevano trovato difficile riscontro nei grandi centri abitati dove gli interventi edilizi di recupero sono di difficile realizzazione ed escludono dal sostegno pubblico coloro che si accingono a costruire la loro casa di abitazione.

La modifica alla norma, ha fatto notare l’assessore, elimina ora ogni disparità di trattamento tra i privati cittadini che comunque si vogliono dotare della loro casa in proprietà.

L’ampliamento dei contributi regionali all’acquisto della prima casa e o alla sua costruzione – che si aggiungono ai contributi per l’acquisto con contestuale recupero della prima casa – sarà perfezionato con una modifica regolamentare a cura della Giunta.

Tra i requisiti per l’accesso al beneficio, va ricordato che la legge regionale prevede, con riferimento al nucleo familiare, un indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non superiore a 29mila euro.

Tra gli altri articoli della legge approvati, alcune riguardano la disciplina dell’attività di caccia.

Ok anche a un contributo di 150mila euro al Comune di Gorizia per un risanamento della spa Aeroporto Duca D’Aosta e alla modifica alla legge sulla costruzione in zona sismica.

Modifiche hanno riguardato esenzioni in favore degli impianti di smaltimento rifiuti, varianti urbanistiche comunali, strutture ecocompatibili, riduzione dei posti letto degli alberghi diffusi da 80 a 60.

(Immagine: Arek Socha da Pixabay)

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