Proteste al Cpr di Gradisca: un migrante sale sul tetto e precipita, grave in ospedale

Gradisca d’Isonzo (Go) – È di una persona gravemente ferita il bilancio della protesta scoppiata nel Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Gradisca d’Isonzo nella serata di giovedì 2 febbraio.

La contestazione ha assunto carattere di violenza quando sono stati incendiati materassi e un gruppo di immigrati è salito sul tetto della struttura. Nella concitazione un migrante è caduto da un’altezza di sei metri.

Dalla centrale operativa di Palmanova sono giunti immediatamente i soccorsi. I sanitari hanno stabilizzato l’uomo sul posto, quindi con l’elicottero è stato trasportato all’ospedale di Cattinara, a Trieste, dove è stato ricoverato per fratture in varie parti del corpo. Le sue condizioni sono gravi.

La rivolta è stata sedata nel corso della notte non senza fatica da parte delle forze dell’ordine.

Le reazioni della sindaca

La sindaca di Gradisca, intervenendo sull’accaduto nel corso del convegno “La sfida dell’accoglienza diffusa. Una strada anche per il Friuli Venezia Giulia” presso il Centro Balducci di Zugliano (Ud) ha dichiarato che “i grandi centri sono a servizio di una demagogia securitaria e non danno risultati, sono insostenibili a livello sociale e pure antieconomici”.

La ex governatrice del Fvg Debora Serracchiani

“La recente recrudescenza di tensione culminata con uno straniero ferito gravemente è l’ennesimo segnale d’allarme sulle condizioni-limite del Cpr di Gradisca d’Isonzo, un centro ormai permanentemente sovraffollato con centinaia di presenze a fronte di una capienza di 250. Solleciterò ancora una volta con un’interrogazione parlamentare il ministro dell’Interno e il ministro della Giustizia per avere aggiornamenti sui fatti anche violenti che si verificano all’interno della struttura e sugli interventi intesi a ridurre sovraffollamento e tensione interna. Rinnoverò la richiesta che Gradisca sia finalmente sollevata dal peso di questo Cpr inserito come un corpo estraneo nel tessuto cittadino”.

Così Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd, è intervenuta sui gravi fatti di Gradisca.

“Dal Governo continua un atteggiamento di totale disinteresse per una struttura del tutto inadeguata per le sofferenze del territorio, per le condizioni lavorative del personale ivi impiegato, per lo stato di applicazione delle garanzie e dei diritti. Non saranno le strette securitarie né i soldi buttati negli hotspot albanesi – puntualizza Serracchiani – a dare sollievo a Gradisca né a chi si trova nell’unico Cpr del Friuli Venezia Giulia.

“Al Governo chiediamo attenzione anche per gli operatori delle forze dell’ordine e gli operatori civili che – aggiunge la parlamentare – in situazioni ordinarie e di emergenza sono chiamati a lavorare in un ambiente stressante tra le note difficoltà di gestione di una quantità di persone che non accenna a diminuire”.

 

 

 

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