Repubblica e Costituzione. A Trieste una festa popolare di pace e riflessione

Trieste –  Nel giorno del 75° anniversario della Repubblica italiana,  a Trieste si organizza la Festa popolare della Repubblica e della Costituzione, una festa di pace nelle intenzioni degli organizzatori, un evento immaginato per famiglie e bambini, ma anche per chiunque voglia approfondire una serie di argomenti che saranno proposti e dibattuti pubblicamente.

Mercoledì 2 giugno 2021, a partire dalle ore 17.00, nella piazza Perugino si parlerà di democrazia, di occupazione – anche giovanile -, di istruzione ed educazione, di immigrazione e accoglienza, salute e assistenza, ambiente e cambiamento climatico, rischio nucleare, militare e civile (con riferimento alla base militare di Aviano e alla centrale nucleare di Krsko), giustizia sociale e solidarietà internazionale (anche riguardo ai recenti fatti in Medio Oriente, Palestina e Israele), di rotta balcanica, del monopolio della produzione dei vaccini anti Covid e altro ancora.

Sono previsti danze, giochi e animazioni per i più piccoli, il tutto nel pieno rispetto delle disposizioni anti Covid.

L’Associazione Colombia Tierra Màgica presenta Danza folkloristica Colombiana per ricordare il momento cruciale per la democrazia e la libertà che il paese sudamericano sta vivendo e la repressione attuata verso il suo popolo.

L’evento è organizzato dal  Comitato Pace Convivenza e Solidarietà Danilo Dolci di  Trieste e hanno aderito:

Articolo 21

Associazione Colombia Tierra Mágica,

Associazione Culturale Tina Modotti

Comitato a difesa della Costituzione – Trieste

ODV Salaam Ragazzi dell’Olivo comitato di Trieste

Priorità alla scuola – Trieste.

La Festa della Repubblica e della Costituzione darà anche l’opportunità al Comitato a difesa della Costituzione di  portare all’attenzione dei presenti la riflessione sugli effetti irreversibili della legge sull’autonomia differenziata entro un nazione che, stando all’art. 5 della Costituzione, è una e indivisibile. Oppure a che punto siano le 22 denunce di incostituzionalità dell’attuale legge elettorale  – il Rosatellum –  e il tentativo di portare la questione all’attenzione della Corte Costituzionale.

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