Ritorna ad Hangar Teatri con l’anno nuovo il “Jubilee”: occasione unica per tutti per esibirsi artisticamente

Trieste – Con il nuovo anno per la Stagione dei Melograni ad Hangar Teatri riprende dopo la pausa natalizia domenica 8 gennaio alle 20.30 con il “Jubilee”.  Dopo quasi tre anni di assenza ritorna Jubilee: una serata all’insegna dello scambio e della condivisione, dove chiunque è invitato a portare sul palcoscenico di Hangar Teatri un piccolo pezzo di sé, della propria arte.

Quello dell’8 gennaio sarà il secondo Jubilee  Tuttavia, è tecnicamente il terzo Jubilee mai organizzato, in quanto il secondo, il Jubilee di Pasqua 2020, si è svolto su un “palcoscenico virtuale”. Il lavoro finale si è poi costituito in un lungo video trasmesso in diretta streaming sulle pagine di Hangar.

Di cosa si tratta? Dallo scorso Jubilee in teatro è emerso un tripudio di espressioni artistiche dei generi più disparati, dai monologhi ai dialoghi, dalle canzoni alle coreografie. Chiunque sia affascinato da questa proposta può presentarsi solo, in coppia, in trio o anche in gruppo. Naturalmente, sono ben accetti anche tutti coloro che vogliano solo curiosare e fare da spettatori, lasciandosi ugualmente trasportare dall’ondata di stimoli che inevitabilmente si innalzerà.

A differenza degli amatissimi appuntamenti di NottiGround, il Jubilee non sarà guidato da un tema principale, proprio per incoraggiare e ricordare a tutti l’estrema libertà che caratterizzerà questa domenica di gennaio.

Ai partecipanti viene chiesto di rispettare due sole regole: la prima è che il limite ultimo per inserirsi nella scaletta è massimo 15 minuti prima dell’inizio del Jubilee, la seconda  riguarda la durata massima del pezzo, che non dovrà superare i 7 minuti, per permettere al maggior numero di appassionati di esprimersi.

Biglietto unico 5€. È consigliata la prenotazione a biglietteria@hangarteatri.com o al numero di telefono +39 3883980768. Biglietti acquistabili in prevendita su vivaticket.com.

La Stagione dei melograni è organizzata dal Teatro degli Sterpi, grazie al sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Casali.

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