Sollevazione del sindacato degli infermieri, si dimette il direttore della Sala Operativa Regionale Emergenza Sanità

Palmanova – Vittorio Antonaglia, Direttore della Sores di Palmanova, si è dimesso nella serata del 15 ottobre, a poche ore dalle “sollevazioni” del sindacato degli infermieri NurSind – sezione di Udine.

La Sores (Sala Operativa Regionale Emergenza Sanitaria) FVG costituisce il raccordo con le strutture territoriali ed ospedaliere, i mezzi di soccorso, le centrali operative di altri sistemi e con le istituzioni pubbliche e private che cooperano nella risposta all’emergenza. È preposta alla ricezione delle richieste di soccorso, all’attivazione dell’intervento appropriato ed al coordinamento delle risorse. Fa parte integrante del sistema di emergenza che fa capo al NUE 112 con la cui centrale è in diretta comunicazione e dalla quale riceve la “scheda contatto” con individuazione del chiamante e localizzazione della telefonata.

Così Afrim Caslli, Segretario Territoriale di NurSind Udine: “Abbiamo chiesto a gran voce le dimissioni del Direttore della Sores, vista la situazione in cui versano i dipendenti. Abbiamo più volte denunciato il malcontento che si trascina da due anni e mezzo, lo abbiamo messo nero su bianco in una denuncia all’ispettorato del lavoro, alla direzione generale, alla direzione regionale e in una missiva al Commissario straordinario Francesco Nicola Zavattaro, ma a nulla è valso. Più volte abbiamo chiesto una dotazione minima di 52 persone affinché il servizio funzionasse in sicurezza, ma ogni appello è stato disatteso”.

Alle domande dei giornalisti del TGR RAI, Antonaglia ha detto che si tratta di “dimissioni che anticipano solo di poco il pensionamento già programmato per lasciare spazio a nuove energie”.

“Quella che si trascina da due anni e mezzo – incalza il NurSind – è una situazione di disagio intollerabile e di negazione di diritti dei dipendenti, che ha portato ad una vera e propria fuga dalla Centrale operativa: 31 su un totale di 38 dipendenti hanno chiesto mobilità, una percentuale imponente se si pensa che 7 di loro sono in malattia e una in congedo maternità”.

“Il numero esiguo di infermieri in turno, diminuito ulteriormente in occasione delle ferie estive, rimasto tale anche adesso che siamo ad ottobre inoltrato, si ritrova a gestire un carico di lavoro eccessivo e massivo, come sabato scorso quando nel turno di notte, 5 infermieri hanno processato 328 chiamate, hanno gestito l’attività di espianto organi, 111 interventi di cui uno gravissimo”.

“Ciascun operatore ha accumulato 150 ore di straordinario annuo. A questo si aggiungono: mancanza di attrezzature, computer, spogliatoi, stipetti. Una scia di criticità che gli operatori non sono più disposti a tollerare”.

“Certo è – ha confermato da parte sua Antonaglia al TGR – che gli infermieri sono sottoposti ad un forte stress che va eliminato il prima possibile per non avere ripercussioni sulla qualità del servizio”.

“Le dimissioni del direttore Antonaglia mettono ancor più in luce la situazione molto problematica di un servizio vitale per i cittadini, di cui l’assessore Riccardi deve essere a conoscenza e su cui avrebbe dovuto intervenire”. Lo afferma il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli, commentando le dimissioni di Vittorio Antonaglia.

“Stiamo parlando di un servizio di estrema importanza per i cittadini che – puntualizza l’esponente dem – non permette margini di errore, e dove gli operatori, ancor più se sottorganico, sono sottoposti a continuo stress”.

“In verità – ricorda Shaurli – Riccardi si era espresso sull’inadeguatezza della dotazione tecnologica oltre un anno fa, quando annunciava che avrebbe avviato ‘con immediatezza azioni correttive complessive’: azioni talmente ‘immediate’ che le stiamo ancora aspettando. E Riccardi sa anche che le questioni relative a personale e tecnologia vanno in capo ad Arcs (Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute, ndr), e così anche i ritardi nelle risposte”.

“Ci chiediamo come mai – aggiunge Shaurli – fra roboanti dichiarazioni di riforme rivoluzionarie fatte in giro per la regione, Riccardi non ha avuto il tempo di occuparsi di uno dei servizi più importanti della nostra sanità. Bene sarebbe, archiviata la stagione in cui poteva scaricare responsabilità su chi c’era prima, se oltre a parlare iniziasse finalmente a risolvere qualche problema e – conclude -a ottenere qualche risultato concreto”.

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