Stanziamento di 112 milioni inserito all’ultimo minuto dalla Giunta: le opposizioni lasciano l’aula

Trieste – Nell’ambito del disegno di legge 191 in materia di autonomie locali e funzione pubblica in discussione giovedì 2 e venerdì 3 febbraio in Consiglio regionale, la Giunta Fedriga ha presentato due emendamenti che stanziano complessivamente 112 milioni di euro, dei quali 100 sulla concertazione con i Comuni.

I consiglieri regionali del Gruppo del Pd hanno fortemente contestato tale inserimento e sono usciti dall’aula in segno di protesta, insieme agli altri esponenti delle opposizioni.

“L’arbitrarietà, la discrezionalità e il mancato coinvolgimento della Commissione consiliare competente, azioni queste che hanno guidato l’operato della Giunta Fedriga già nell’Assestamento estivo, si ripetono oggi con ancor più sprezzo del Consiglio, tenuto all’oscuro fino all’ultimo minuto possibile di una spartizione di ben 112 milioni di euro, calpestando così le più basilari regole democratiche”.

”È inaccettabile come questi importanti finanziamenti, utili a garantire le opere necessarie sui territori – scrivono i consiglieri del PD nella loro nota -, siano stati trattati senza alcuna trasparenza: la Giunta ha presentato in Aula, all’ultimo momento e senza alcun elemento di conoscenza per poterli valutare, due emendamenti per 50-60 interventi che riguardano gli enti locali attraverso una concertazione diretta nell’alveo del Centrodestra”.

“Sul finire di legislatura, la maggioranza di Centrodestra conferma uno spregiudicato esercizio del potere sulle pelle dei sindaci non allineati, oltre al disprezzo totale del ruolo del Consiglio regionale. Di fronte a questo atteggiamento sprezzante, già ieri avevamo annunciato l’abbandono dell’Aula durante la discussione della legge, cosa che oggi abbiamo fatto assieme a tutte le Opposizioni”.

“Cento milioni di euro da un lato e altri 12 dall’altro – ha detto in aula il capogruppo del Pd, Diego Moretti – all’interno di due documenti consegnati solo pochi minuti fa per 50-60 interventi che riguardano gli enti locali attraverso una concertazione diretta all’interno della Maggioranza. Non possiamo neppure discuterne con cognizione di causa”.

Hanno fatto seguito altri sei colleghi del PD che, a loro volta, si sono lamentati per “un problema di rispetto: sembra che il Consiglio regionale non serva e che la Giunta – ha commentato Franco Iacop – abbia il potere di gestire. Tuttavia, deve avere anche rispetto per il ruolo che svolge. Ancora una volta, perdiamo una grande occasione”.

La collega Mariagrazia Santoro ha invece puntato il dito su “un emendamento di enorme entità, consegnato con una sufficienza e una superficialità che non rendono merito a chi governa. L’Assemblea legislativa non deve prendere ordini, ma agire nelle modalità consone”. E Chiara Da Giau ha lamentato il fatto che “Maggioranza e Opposizione non hanno lo stesso peso e non dovrebbe essere così. Dove sono i Comuni di Chions, Zoppola, Maniago e San Vito nell’ambito di questi contributi? Intravvedo solo Budoia, fiore raro nel deserto. Questo Esecutivo non tutela tutti i Comuni e il Consiglio, spesso, non tutela tutti i consiglieri di questa Assise”.

Ancora per il PD, Enzo Marsilio ha ricordato che “il meccanismo della concertazione ha sempre portato delle critiche. Si tratta di una forzatura perché, in questo modo, le Giunte possono fare quello che vogliono. Formalmente è un’operazione inattaccabile, ma un minimo di confronto avrebbe dovuto essere doveroso. Non mi ritengo neppure in grado di valutare queste cifre, perché non sono stato messo in condizione di leggere le richieste degli altri Comuni per poi fare eventuali domande all’assessore. Lo chiedo a lei, presidente Zanin, quale garante”.

Ancora Cristiano Shaurli (PD) ha proseguito usando toni molto forti, definendo la situazione “una presa in giro al limite della provocazione gratuita. Neppure gli amministratori locali sanno nulla sull’esito della concertazione. Si tratta dell’ennesimo atto che dimostra come il ruolo del Cr stia progressivamente venendo meno e che , a questo punto, anche le leggi di settore non servono più a niente”.

Nicola Conficoni, chiudendo la lunga parentesi Pd, ha previsto che “molti di questi fondi resteranno solo sulla carta, intasando uffici che già patiscono la carenza di personale. Rimane, però, una questione di trasparenza con la difficoltà di pervenire a una valutazione delle modalità con cui sono state assegnate le risorse”.

A tutti loro, espressamente chiamato in causa, il presidente Zanin ha risposto che gli emendamenti contestati “non possono essere dichiarati inammissibili. Il problema – ha aggiunto – sta nella norma che ha istituito la concertazione, dove mancano gli strumenti per fare ciò che da voi viene richiesto. Quando parlo di ‘better regulation’ mi riferisco proprio a questo e la critica, che condivido, riguarda però un provvedimento fatto da un Consiglio precedente”.

Ritornando alle opposizioni, Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia) ha definito “inaccettabile questo passaggio. Il documento avrebbe dovuto essere discusso martedì scorso in sede di Commissione, presentando le scelte fatte: senza alcun tipo di condivisione, diventa invece totalmente irrispettoso”.

Ilaria Dal Zovo (M5S) ha affermato di “non capire la ratio alla base della spartizione delle risorse, perché alcuni Comuni non appaiono. Ci si affida alla fiducia e ciò non è corretto”.

Giampaolo Bidoli (Patto per l’Autonomia) ha evidenziato di essere “un componente della V Commissione: ci siamo riuniti la scorsa settimana proprio per discutere su questo provvedimento, anche condivisibile in qualche sua parte. Va rispettato il ruolo di questa Assise”.

Tiziano Centis (Civica Fvg), infine, ha contestato “un metodo di lavoro a briglie sciolte da fine legislatura con le ancore già tirate su. Anch’io faccio parte della V, dove si è sempre lavorato per trovare una soluzione condivisa. In questo caso, invece, qualcuno è passato sopra i consiglieri e l’Aula stessa”.

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