“Stazione galleggiante di contemplazione attiva” personale di Francisco Fernandez Taka

Muggia (Ts) – S’inaugura domani mercoledì 19 alle ore 18.30 al Museo d’Arte Moderna “Ugo Carà” di Muggia la mostra dal titolo molto complicato ma significativo di – E.F.C.A. Estacion flotante de Contemplacion Activa /Stazione galleggiante di contemplazione attiva Francisco Fernandez Taka , che racchiude tutto il senso dell’ attuale ricerca dell’artista. Parte da un particolare dispositivo, da lui creato, che consiste in una strutture galleggiante dotata di più piani,  una sorta di torre leggera sopra un natante appoggiato su cilindri vuoti,  da cui, salendo, l’artista osserva ciò che lo circonda, l’acqua soprattutto, traducendo le visioni che gli sorgono, in pittura e disegni.

La mostra parte da un particolare dispositivo, da lui creato, che consiste in una strutture galleggiante dotata di più piani, una sorta di torre leggera sopra un natante appoggiato su cilindri vuoti,  da cui, salendo, l’artista osserva ciò che lo circonda, l’acqua soprattutto, traducendo le visioni che gli sorgono, in pittura e disegni.

La curiosa imbarcazione è luogo di osservazione, di contemplazione – ispirandosi al pensiero taoista relazionato aI Ching –  di studio ed analisi dunque e nel contempo atelier di lavoro. La “contemplazione” diviene attiva e produce una serie di immagini il cui tema è il “paesaggio” in senso lato.  Questo tema fa parte della tradizione pittorica messicana e da sempre ha comportato attenta osservazione, un rapporto empatico con l’ambiente preso in esame, ma Taka vi aggiunge altre componenti, come quella sociale, il rapporto dell’uomo con l’habitat e ciò che vi ha impresso nell’arco del tempo e l’aspetto ecologico, la trasformazione del paesaggio stesso nel suo ciclo naturale e sotto la spinta, spesso deleteria, dell’uomo.  L’artista intende inoltre sollecitare nell’osservatore una consapevolezza di queste problematiche che caratterizzano e sommuovono il nostro tempo.

Taka intende infatti il paesaggio come un ricettacolo documentativo del trascorrere del tempo, sia da un punto di vista ecologico che umano, ritenendolo un protagonista attivo della storia.
Taka fa dunque proprio il paesaggio contemplandolo in una full-immersion cielo/mare/vegetazione avendo scelto come sito privilegiato di contemplazione l’habitat delle mangrovie, caratteristico dei climi tropicali. Un mondo unico e fascinoso dove barriere di piante nascono dall’incrocio di acque marine e di acque dolci sollevandosi sul groviglio intricato di miriadi di radici.

E divengono pitture di diversi formati, anche molto estesi, e disegni, visualizzazione di quanto le acque, e tutto il circondario, disvelano all’artista.

Una fantasmagoria multiforme e magica paragonabile all’introspezione dell’inconscio. Sulla visione si sovrappongono segni, simboli, retaggi di altre esperienze e conoscenze, intensificando il messaggio visivo che ne scaturisce.

Si intravedono i filamenti assiepati delle mangrovie, espanse in dilatazioni ambientali e atmosferiche. O grafie simboliche galleggianti su profondità abissali in un connubio di visioni naturalistiche alternate a letture astratte e rarefatte, o a racconti dove vita e morte coesistono.

Mostra a cura di Maria Campitelli , con la collaborazione di Guillermo Giampietroed organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Muggia e GRUPPO78  nell’ambito del progetto PRACC (Progetto Arte Contemporanea Museo Carà)

Museo d’Arte Moderna Ugo Carà – Via Roma 9, Muggia (TS) da martedì a venerdì  dalle 17 alle 19
il sabato 10-12 e 17-19, domenica e festivi 10-12

Visita il sito www.benvenutiamuggia.eu

[Serenella Dorigo]

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