Tratta di esseri umani: 6000 euro per un passaporto falso. La Polizia sgomina una banda a Pordenone

Pordenone – Dalle prime ore dell’alba di venerdì 12 aprile è partita una vasta operazione della Polizia di Stato di Pordenone che ha sgominato una banda dedita alla tratta di esseri umani.

Ci sono arresti e perquisizioni nei confronti dei componenti di un gruppo criminale transnazionale specializzato nell’introduzione illegale di cittadini africani. La banda provvedeva anche alla falsificazione dei documenti.

L’indagine della Squadra Mobile di Pordenone ha interessato la comunità ghanese presente in città, individuando una persona che faceva giungere in Italia e nei Paesi dell’Unione Europea cittadini africani fornendoli di falsi documenti – dai visti ai passaporti – per assicurarne l’ingresso, previo pagamento di ingenti somme di denaro.

A capo del gruppo, un 30enne cittadino di origine ghanese residente in provincia di Pordenone, operaio in un’azienda che produce mobili.

Sono indagati altri quattro cittadini del Ghana. Inoltre il titolare di una ex agenzia di viaggi è stato sottoposto a perquisizione domiciliare, sempre disposta dalla Procura della Repubblica di Pordenone titolare dell’inchiesta.

La Polizia ha scoperto un ben strutturato ed articolato sodalizio criminale, operante da almeno due anni e gestito da un ghanese regolarmente soggiornante a Pordenone, referente per la propria comunità, in grado di far giungere dal continente africano connazionali privi dei requisiti di ingresso falsificando materialmente i documenti di viaggio, con tariffario pari a 6.000 euro escluse le spese per il viaggio aereo, pagamenti illeciti effettuati  tramite i circuiti internazionali di transfer-money. Le somme erano autoriciclate in Ghana attraverso investimenti immobiliari.

Dal contesto investigativo è emersa una vera e propria tratta di persone sulla rotta Accra- Instanbul – Bologna, ma anche Parigi o Amsterdam oltre che aeroporti dislocati in altri paesi dell’Unione Europea.

I risultati delle indagini hanno determinato il Pubblico Ministero a richiedere ed ottenere dal Giudice delle indagini preliminari l’ordinanza di custodia cautelare in carcere in ordine ai reati ex art. 12 comma 1,3 lett. D) 3 ter lett.b) D.Lvo. 286/98 e 110 c.p. (favoreggiamento dell’immigrazione illegale pluriaggravato in concorso) nei confronti del capo del gruppo. Altri 4 cittadini ghanesi risultano indagati in ordine ai medesimi capi d’imputazione.

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