Truffa transfrontaliera, oltre 700 lavoratori irregolari. Evasi contributi per 2 milioni di euro

Gorizia – Un’operazione transfrontaliera ha permesso alla Guardia di Finanza di Gorizia ed all’Ufficio Vigilanza dell’Inps di Udine di scoprire la posizione contributiva irregolare di 304 lavoratori, in prevalenza di nazionalità bosniaca, serba, croata, rumena e polacca, per un totale di 2 milioni di euro sottratti alla contribuzione previdenziale.

Di questi, 29 dipendenti sono risultati totalmente in “nero” e dunque assunti senza alcun contratto e forma di tutela.

I lavoratori irregolari e in “nero” risultavano di fatto alle dipendenze, negli anni 2017 e 2018, di tre imprese di carpenteria metallica aventi sedi legali rispettivamente a Gorizia, Maribor (Slovenia) e Belgrado (Serbia) e di unità operative attive a Monfalcone e nelle province di Trieste, Pordenone e Treviso.

I controlli rientrano nell’operazione “Overtime” che già lo scorso anno aveva portato a individuare, con riferimento agli anni 2014, 2015 e 2016, ben 437 lavoratori irregolari alle dipendenze della sola azienda con sede legale a Gorizia.

Due i meccanismi fraudolenti utilizzati dagli imprenditori, di nazionalità slovena e serba, per l’impiego irregolare degli operai. Il primo, consistente nel camuffare i compensi di lavoro straordinario con voci totalmente o parzialmente non soggette a tassazione e contribuzione, quali le indennità di trasferta ed i rimborsi chilometrici. Il secondo nel mascherare le ore di lavoro straordinario attraverso il riconoscimento di ferie, ratei per trattamento fine rapporto e tredicesima, permessi maturati e non goduti.

Le dichiarazioni rese dagli operai durante gli accessi che i finanzieri e gli ispettori Inps hanno eseguito congiuntamente in diversi cantieri della regione Friuli Venezia Giulia, l’analisi dei tabulati degli ingressi e delle uscite dai luoghi di lavoro, nonché l’esame della documentazione contabile acquisita nel corso dei controlli, hanno consentito di scoprire l’evasione fiscale e contributiva messa in atto dall’impresa goriziana e dalle due società estere, nelle quali erano da ultimo confluiti i lavoratori della società con sede nel capoluogo isontino, nel frattempo avviata alla liquidazione volontaria.

A conclusione della complessiva attività investigativa, considerando anche gli esiti delle indagini precedenti, i lavoratori irregolari sono risultati pari a 741, di cui 29 in nero.

L’ammontare del lavoro straordinario a cui non sono state applicate le ritenute Irpef è stato determinato in quasi 1,5 milioni di euro, con ritenute non versate per 585 mila euro.

L’imponibile previdenziale sottratto a tassazione contributiva è stato quantificato in oltre 2 milioni di euro, con conseguenti contributi evasi per 713 mila euro in ordine a cui sono state chiamate a rispondere in solido anche le imprese committenti.

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