Un “Disturbo” collettivo inaugura “Visions” per un nuovo immaginario allo Spazio ArcoLab di Trieste

Trieste – A rinnovare lo Spazio Arcolab, oggi giovedì 28 aprile dalle 19.00 alle 21.00, una nuova boccata di ossigeno con “Visions”: una serie di collettive d’arte curate dal gruppo artistico dello Spazio, con l’obiettivo di mettere in mostra i talenti dei giovani artisti emergenti, cittadini e non solo.

Si parte con la mostra inaugurale dal titolo evocativo “Disturbo” – prima tappa di altri due eventi che si terrano nei mesi successivi – che delinea l’esigenza di esprimere il turbamento giovanile, le sfide psicologiche personali e collettive; un incubatore che solleva domande essenziali, esistenziali e conduce a riflettere sul mondo contemporaneo attraverso un prisma artistico unico, interpretato da quattro distinti “visionari”: Carlotta Cason, Morena Bosiglau, Melancolinie e Lota.Boi.

“Avevamo visionato e valutato alcuni lavori di questi giovani artisti – spiega Simonetta Cusma una degli organizzatori – che ci avevano colpito positivamente, pertanto abbiamo voluto offrire l’opportunità di renderli più noti attraverso un’esposizione collettiva tradizionale, fuori dai contesti culturali alternativi.
Tanti di questi “visionari”, hanno già esposto in contesti pubblici e in residenze artistiche, questa volta si cimentano in un contesto privato, che è da sempre più restio a scommettere sui giovanissimi. L’intento è di valorizzarne il percorso e magari offrirgli un trampolino di lancio per future imprese artistiche.

Ma vediamo chi sono i giovanissimi in questa prima battuta: partendo da Lota.Boi, giovane artista triestino che proviene dal mondo dei graffiti; il suo stile è frutto di un sincretismo pittorico realizzato da forme organiche inesistenti, da design, oltre che dal suo graffitismo.

Melancolinie, già dal nome cogliamo la predisposizione a dare voce a quei sentimenti che a volte si fa fatica a svelare, offrendoci il personale tentativo di tradurre il suo mondo interiore affinché ognuno si possa riconoscere e identificare.
Dai codici espressivi utilizzati emergono i tracciati emotivi dell’ansia, dell’insicurezza e dell’ovviamente immancabile nostalgia. Le brevi storie illustrate riportano un’originale traduzione visiva ed interpretativa mutuata dal mondo dei manga giapponesi, del pop surrealismo e dell’arte gotica e grottesca.

Carlotta Cason, laureata in Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Brera, specializzatasi nella pittura ad olio, è un’artista triestina di 23 anni che da sempre si dedica a vari ambiti artistici. Tra i vari obiettivi che si pone di realizzare attraverso la sua arte c’è quello di provare ad esternare la dimensione psicologica del ritratto.

Ultima e non ultima Morena Bosiglau: è un’artista multidisciplinare autodidatta che predilige un approccio concettuale che nello stile e nella narrazione espressiva sono raramente lineari.

La mostra resterà aperta fino al 1 aprile, per info scrivere un messaggio whatsapp al +39 388 0732170. Ingresso libero – Spazio ArcoLab via del Trionfo 1, Trieste.

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