Varianti di Covid-19 circolano in FVG. Vaccini: in pochi hanno rinunciato alla seconda dose

Trieste – Oggi in Friuli Venezia Giulia su 4.046 tamponi molecolari sono stati rilevati 9 nuovi contagi con una percentuale di positività dello 0,22%. Sono inoltre 1.399 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali non sono stati rilevati casi. Nella giornata odierna si registra un decesso pregresso; per il secondo giorno consecutivo non risultano esserci più persone ricoverate nelle terapie intensive, mentre i pazienti in altri reparti sono stabili e pari a 9 unità.
La diminuzione dei casi di Covid fa sì che siano possibili i tracciamenti, essenziali per tenere sotto controllo la diffusione del contagio, in particolar modo quello legato alle varianti. I dati a disposizione tengono conto sia della presenza delle varianti che della differenza tra seconde dosi prenotate e somministrate. L’ultima indagine compiuta dalla Regione su 96 campioni di contagio Covid-19 avvenuti tra il 12 ed il 21 giugno ha rilevato che 67 hanno evidenziato la presenza di una variante. Inoltre, dei 67 casi rilevati, la maggior parte (27) provengono da contagio familiare, mentre 12 hanno a che fare con i rifugiati presenti in regione e 6 da contagi tra amici. I tamponi analizzati fanno parte di un sottoinsieme di persone che nell’indagine sanitaria evidenziava la possibilità di presenza di una variante. Dei 96 campioni, in 50 casi è stata rilevata la presenza della variante alpha (inglese) di cui 18 a Gorizia, 15 a Trieste, 14 a Pordenone, 1 a Udine e 2 catalogati come “altri”. Per quanto riguarda invece la variante delta (indiana), i casi presenti sul campione sono stati complessivamente 28, di cui 24 a Trieste, 3 a Pordenone e 1 a Gorizia. Infine i tre casi della brasiliana sono stati intercettati a Trieste (2) e a Pordenone (1). Tutti gli altri casi analizzati appartengono alla categoria “altro”.

Sulla base delle prove scientifiche disponibili, “la variante Delta è più trasmissibile di altre varianti circolanti e stimiamo che entro la fine di agosto rappresenterà il 90% di tutti i virus SARS-CoV-2 in circolazione nell’Unione europea”. Lo scrive il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) in un parere aggiornato sul rischio varianti del Covid.

La variante Delta si sta diffondendo in Italia con un ritmo esponenziale: dall’1% rilevato il 18 maggio scorso dall’Istituto Superiore di Sanità, a metà giugno aveva raggiunto il 3,4% per salire al 9% pochi giorni dopo.

Per quanto riguarda le vaccinazioni, le persone che dal 12 al 21 giugno non si sono sottoposte al richiamo del vaccino anticovid oscillano tra il 2,8 e il 4,8 per cento. Coloro che non hanno compiuto il richiamo con la seconda dose di vaccino a base mRna sono il 2,8 per cento. Le prenotazioni ammontavano infatti a 46.403 dosi, mentre quelle effettivamente inoculate sono state 45.106. Per quanto riguarda invece l’utilizzo di Astrazeneca, la differenza, nell’arco dello stesso periodo di tempo è del 4,8 per cento: le dosi prenotate per il richiamo erano 12.652 mentre quelle somministrate risultano essere 12.044.

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