1800 posti in più nelle specializzazioni mediche: una risposta alle carenze in sanità

Roma – Il ministro della Salute, Giulia Grillo ha annunciato via Twitter che sarà dato il “Via libera a 8.000 borse di specializzazione per i medici per l’anno accademico 2018-19”.

“La mia battaglia – afferma Grillo – ha portato ben 1.800 posti in più, un numero mai raggiunto prima. Avanti così per il futuro del nostro Servizio sanitario nazionale”.

Le borse di specializzazione passano dunque da 6.200 del precedente anno accademico alle 8.000 per l’anno accademico 2018-19, con un aumento di 1.800 posti. Il via libera definitivo all’aumento di 1800 borse di specializzazione per i medici è giunto dal ministero dell’Economia.

Una risposta positiva alla carenza di medici, che interessa anche il Friuli Venezia Giulia. Secondo i dati dell’associazione Anaao Assomed, nella nostra regione, in mancanza di provvedimenti, nell’arco di 5 anni sarebbero circa 400 i posti scoperti. I reparti più sguarniti, sempre secondo le proiezioni, sarebbero la Medicina interna, con carenza di 120 medici specializzati, e Anestesia, rianimazione e terapia intensiva, con 76 specialisti. In sofferenza meno critica i reparti di Psichiatria (39), Nefrologia (31), Medicina d’urgenza (30) Chirurgia generale (29), Malattie cardiovascolari (21), Pediatria (20).

La richiesta per un aumento delle borse di specializzazione è stata ripetutamente ribadita dai sindacati medici e dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), che ha più volte sottolineato che “i medici ci sono, ma mancano gli specialisti. Per questo a ogni laurea deve corrispondere una specializzazione”.

Secondo una stima dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, ci sarà una carenza di circa 14mila specialisti nei prossimi 15 anni.

Già oggi, secondo l’analisi della Fnomceo, abbiamo più di diecimila medici laureati, abilitati, in attesa di accedere alle Specializzazioni e al Corso per la Medicina Generale. E questi medici raddoppieranno nel 2021, quando cominceranno a laurearsi i quasi diecimila studenti immatricolati in sovrannumero nell’anno 2014/2015, dopo aver fatto ricorso al Tar per presunte irregolarità nei test d’accesso.

Secondo l’Osservatorio, per tamponare la falla occorrerebbe un aumento non solo delle specializzazioni ma anche delle immatricolazioni a Medicina. Secondo il presidente Fnomceo Filippo Anelli, tuttavia, “il problema della carenza di specialisti non si risolve aumentando i laureati ma aumentando i percorsi post lauream. Occorrono – ha più volte rilevato – almeno diecimila borse subito, più duemila per la Medicina generale. È imprescindibile, nel medio-lungo periodo, un intervento legislativo per cui a ogni laurea corrisponda una borsa”.

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