Le opposizioni sulla crisi politica in Regione: “teatrino politico” e “spartizione di poltrone”
FVG – Di seguito le dichiarazioni ufficiali dei rappresentanti delle opposizioni al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia riguardo al colloquio tra il governatore Massimiliano Fedriga e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, svoltosi giovedì 22 maggio a Roma.
Le posizioni dell’opposizione sprovengono dai canali istituzionali.
Alleanza Verdi e Sinistra
“Apprendere esclusivamente dalla stampa quale sia la situazione politica e istituzionale della regione FVG, bypassando i luoghi deputati alla comunicazione istituzionale, è un affronto nei confronti di chi rappresenta i cittadini in Consiglio Regionale. In una democrazia rappresentativa le richieste di informativa, verso chi governa, vengono concesse per trasparenza nei confronti di chi ha eletto i propri referenti istituzionali.”
Così in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino Alleanza Verdi e Sinistra a seguito delle agenzie di stampa che sono uscite dopo dell’incontro tra il presidente della Giunta regionale Fedriga e la prima ministra Giorgia Meloni.
“Abbiamo assistito a una settimana caratterizzata da un teatrino politico e mediatico dove gli assessori della Lega, quelli del gruppo di Forza Italia e a quelli di riferimento della lista del presidente, hanno rimesso in modo fittizio, senza mai formalizzarle, le proprie deleghe al presidente Fedriga che, invece di presentarsi in Aula per spiegare il perché di una crisi, si è trincerato fino a quando non ha ottenuto un incontro a Roma con la quarta carica dello Stato. Esito della conversazione? Cercare di risolvere il problema delle liste d’attesa del servizio sanitario nazionale. Siamo stati su tutte le testate giornalistiche regionali e nazionali dove, tra dichiarazioni più o meno esplicite, si è discusso di crisi di governo in FVG dettato da due grandi argomenti: terzo mandato del presidente per la regione autonoma FVG e situazione sanitaria dell’Azienda del Friuli Occidentale, tirata in ballo dal Ministro dei rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, il tutto infarcito da accuse reciproche esclusivamente interne alla maggioranza”.
“I vari protagonisti – incalza Pellegrino – sono stati incuranti dei gravi problemi che affliggono il nostro territorio. Salute, infrastrutture, scuole, ambiente, cultura, settore produttivo, agricoltura, tutti temi che sono stati derubricati e accantonati di fronte al grande problema del terzo mandato da concedere a un Presidente di regione che auspica di scaricare l’alleato facinoroso in caso di elezioni anticipate. Questo è quello che accade quando si concentra troppo potere, e per troppo tempo, nelle mani di poche persone e la legge elettorale che prevede l’elezione diretta del presidente è il miglior strumento per farlo accadere.” Conclude Pellegrino “Mi auguro che questa crisi si risolva nel più breve tempo possibile o con il ritorno alle urne, oppure con un cambio di passo che veda finalmente gli interessi delle persone al centro di un dibattito politico costruttivo e non centrato su interessi di pochi”.
Partito Democratico
La segretaria regionale Pd Fvg Caterina Conti così commenta l’esito dell’incontro del presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, oggi a Palazzo Chigi: “Tutto già scritto, tutto fasullo: crisi, dimissioni, chiarimenti. Di autentico c’è solo la fetta di posti e potere da garantire ai vari pezzi della destra, e la debolezza di un presidente che deve passare da Palazzo Chigi per gestire le questioni di casa sua. Non c’è più il presidente intoccabile e indiscutibile. Col terzo mandato verso l’archivio, è chiaro che le questioni vere e i problemi dei cittadini non sono mai stati all’ordine del giorno e continuano a restare fuori dalle priorità di questa Giunta regionale. Liste d’attesa, potere d’acquisto, crisi industriali, crollo demografico, per la destra rimangono sgradevoli argomenti da nascondere con la propaganda. Noi non aspettiamo le prossime puntate, ci prepariamo per sfidare questa destra dai piedi d’argilla”.
Movimento 5 Stelle
“Tanto tuonò che (non) piovve! Alla fine, dunque, neppure una goccia del tanto ventilato uragano in seno al Centrodestra. Accogliamo con favore la notizia della pace fatta tra Fedriga e Meloni e, come sempre pazienti, attendiamo con ansia di comprendere se ci saranno o meno degli spostamenti in Giunta, come paventato nelle ultime ore”.
Questo il commento a caldo, in una nota, della consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle). “Tuttavia, più di tutto ci rallegriamo – aggiunge l’esponente pentastellata – perché ora i sette assessori che avevano rimesso le rispettive deleghe al presidente Fedriga, per rafforzarlo, potranno ritornare nel pieno esercizio senza ambiguità, benché la cosa non fosse mai stata fatta nella sostanza”.
“Archiviamo così – precisa Capozzi – una parentesi davvero infelice, caratterizzata da dinamiche estranee all’Assemblea legislativa regionale, ma capace di tenere negativamente banco sulla stampa locale e nazionale, che ha avuto come epilogo un ‘accorduccio’ di circostanza che avevamo ampiamente previsto”.
“L’auspicio, a questo punto, è quello – conclude Capozzi – che si lavori per i cittadini e per il territorio, senza più ambiguità. Ma, soprattutto, che i veri problemi da affrontare (ovvero, un quadro sanitario preoccupante, crisi industriali dilaganti e troppe famiglie in difficoltà economiche) trovino concretamente una soluzione”.
Open Sinistra FVG
“Dalle prime notizie pervenute dopo la conclusione dell’incontro fra Fedriga e Meloni veniamo a conoscenza della convergente volontà della ricomposizione della crisi che negli ultimi giorni ha interessato, e paralizzato, il Friuli Venezia Giulia. Dalle dichiarazioni del presidente Fedriga apprendiamo che hanno fatto ‘passi avanti importanti’ sul decreto liste d’attesa – ma perché hanno trascurato questo problema fino ad oggi? – e che non hanno parlato del terzo mandato. Dunque la crisi di governo che ha occupato tutti i mezzi e gli strumenti di comunicazione, anche nazionali, per una settimana si risolve nel nulla, dando ragione a quanti, all’opposizione e non solo, nei giorni scorsi avevano definito l’intera vicenda una commedia di una politica disinteressata ai veri problemi dei cittadini”.
Lo scrive in una nota Furio Honsell, consigliere regionale di Open Sinistra Fvg.
“Questi episodi allontaneranno i cittadini sempre più dalla politica, che si alimenta solo di questioni di potere fra le forze interne alla Maggioranza”, aggiunge il consigliere di Opposizione.
“Di questa confusa e maldestra vicenda rimarrà però il giudizio negativo sulla gestione della Sanità in regione. Valutazione ormai trasversale agli schieramenti. Fedriga ne terrà conto, finalmente”, conclude Honsell.
Patto per l’Autonomia-Civica Fvg
“Come abbiamo denunciato fin dal momento in cui è arrivata la notizia della remissione delle deleghe da parte di sette assessori, il teatrino inscenato dal presidente Fedriga si è dimostrato una farsa, peraltro di pessima qualità – commenta in una nota il capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg Massimo Moretuzzo assieme ai consiglieri Enrico Bullian, Simona Liguori, Giulia Massolino e Marco Putto. – Dopo giornate passate a tentare di giustificare le dimissioni/non dimissioni degli assessori e gli scambi di accuse pesanti fra le diverse anime del Centrodestra, ora arriva la notizia di un accordo romano fra la presidente del Consiglio Meloni e il presidente Fedriga, che prelude al proseguimento del governo regionale. È evidente che, se di accordo si tratta, sarà necessario capire quali sono i termini di questo accordo e soprattutto quali saranno le conseguenze sull’Amministrazione regionale, in particolare sul tema della sanità visto che il mirino di Fratelli d’Italia è stato puntato soprattutto sull’assessore Riccardi”.
“Visto che il tema del terzo mandato è di fatto archiviato, quale sarà l’agibilità politica di Massimiliano Fedriga? È evidente che senza una risposta su questo tema, il presidente è ostaggio delle pressioni di Fratelli d’Italia e che i Ciriani, indifferentemente ministro o europarlamentare, daranno del filo da torcere a un presidente che viene salvato solo da accordi di potere siglati a Roma – concludono i consiglieri del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg -. Alla faccia dell’autonomia e del federalismo di bossiana memoria”.