Confermato: il governo nazionale chiude tutte le scuole fino a metà marzo. Chiusi anche gli stadi

Roma (AGI – ANSA) – Le scuole e le università saranno chiuse fino al 15 marzo. Il governo ha preso la decisione dopo aver innterpellato il Comitato di esperti che affianca l’esecutivo.

Fra le misure del decreto del Presidente del Consiglio c’è la chiusura degli stadi di calcio al pubblico.

Le partite si svolgeranno regolarmente, ma rigorosamente a porte chiuse. Viene inoltre richiesto di evitare abbracci e strette mano. Sono rinviati i convegni che riguardano il personale medico.

Il decreto sospende in tutta Italia fino al prossimo 3 aprile cinema, teatro e spettacoli di qualsiasi natura, dove l’affollamento non consenta di mantenere una distanza di almeno un metro tra gli spettatori.

Gli eventi sportivi dovranno essere a porte chiuse, senza la presenza di pubblico. Lo sport di base (palestre, piscine) sarà consentito se sarà possibile mantenere la distanza di almeno un metro tra le persone.

Il testo del decreto è stato approvato al Senato con 234 voti a favore, cinque astenuti e nessun contrario.

Gli italiani dovranno cambiare stile di vita almeno per 30 giorni

Niente strette di mano, niente abbracci, basta meeting e congressi, stop alle manifestazioni, anche a quelle sportive. Le partite di calcio, semmai, potranno avvenire solo a porte chiude. Il governo mira anche a potenziare il sistema sanitario, con un aumento del 50% dei posti nelle terapie intensive, quelle più sotto pressione in emergenza coronavirus. Per quel che riguarda lo sforamento del deficit, la richiesta potrebbe arrivare venerdì in Parlamento.

Deluse le opposizioni

Le opposizioni sono uscite deluse dall’incontro. Si aspettavano un confronto sui temi economici e invece il premier e il ministro della salute Roberto Speranza hanno illustrato le nuove contromosse sanitarie, alla luce di un comitato scientifico “molto preoccupato”.

“Sul tema economico – ha detto il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari – ci sarà un terzo decreto, ci confronteremo su quello. Sul contenimento sanitario ovviamente siamo pronti a collaborare. Le misure economiche messe in campo finora sono emergenziali, ora serve un altro provvedimento”.

Delusa anche Forza Italia. “Ci aspettavamo di parlare di misure economiche – ha detto la capogruppo al Senato di FI, Anna Maria Bernini – invece ci hanno detto solo che ci saranno misure di contenimento sanitario. Noi aspettiamo il tavolo su quelle economiche. Il governo deve aprire tavoli, invece stasera non e’ stato affrontato il tema economico. Il governo non e’ ancora pronto al confronto”. I prossimi passi li ha illustrati il capogruppo al Senato del Pd, Andrea Marcucci: “Abbiamo parlato di interventi sanitari. Domani aspettiamo un dpcm che ci dirà quali provvedimenti il governo vuol prendere. Le misure economiche saranno oggetto di una successiva riunione. Le opposizioni hanno avuto un atteggiamento collaborativo”.

Incentivare lo smart working

Le amministrazioni pubbliche, vista anche l’emergenza legata al Coronavirus, sono invitate a incentivare lo smart working e se non ci sono abbastanza computer o comunque c’è “indisponibilità o insufficienza di dotazione” allora il dipendente “che si renda disponibile” può anche utilizzare “propri dispositivi” come pc o tablet. E’ quanto si legge nella nuova circolare della ministra della P.a, Fabiana Dadone, con indirizzi di portata generale. Devono essere garantiti, si “adeguati livelli di sicurezza e protezione della rete”.

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