Covid-19, la Slovenia ritira l’obbligo del tampone negativo per i lavoratori transfrontalieri

FVG – La Slovenia ritira l’obbligo del tampone negativo per i lavoratori transfrontalieri.

Per entrare in Slovenia lavoratori e studenti transfrontalieri quindi non dovranno più presentare alla frontiera un test negativo al Covid. Lo ha deciso il governo sloveno, modificando le regole restrittive relative al regime di passaggio del confine che erano state emanate a partire dal 5 febbraio.

Le nuove direttive prevedono l’esenzione dall’obbligo del tampone negativo per chi proviene da Paesi che hanno un tasso d’incidenza dei contagi inferiore a quello della Slovenia e faciliterà il passaggio, anche dall’Italia, di lavoratori, studenti, persone che assistono congiunti, effettuano lavori di manutenzione alle loro proprietà o devono sottoporsi a visite mediche.

Fra i Paesi che hanno una situazione epidemiologica migliore di quella slovena, ha precisato Rtv Slovenija, Italia, Croazia, Ungheria e Austria.

L’introduzione della normativa aveva suscitato reazioni di sconcerto e disapprovazione da parte delle autorità italiane.

Le parole del sindaco di Gorizia

“Un fulmine a ciel sereno. Nessuno ne era stato messo a conoscenza, nemmeno il sindaco di Nova Gorica”, città al confine con l’Italia: “nell’ambito di un decreto del Governo sloveno si sono trovate delle righe, quasi nascoste, che creano un problema estremamente serio”, ha affermato il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, in relazione all’obbligo di tampone introdotto dalla Slovenia per lavoratori transfrontalieri e studenti.

“Stamattina ho mandato una lettera al Presidente del Consiglio dei ministri, ai ministro degli Esteri e degli Interni – ha dichiarato -, con cui chiedo, dopo aver presentato la situazione, che si facciano parte attiva dei problemi che ho descritto nei confronti del Governo sloveno”.

“Mi sembra quasi che gli ultimi sei mesi siano trascorsi invano – ha detto Ziberna -, sei mesi caratterizzati dal Covid, di difficoltà di comunicazione tra Italia e Slovenia, ma anche di pressioni da parte mia e del sindaco di Nova Gorica per riaprire i varchi minori, cioè quelli agricoli, per far capire le difficoltà che questi muri stanno creando”.

“Chiediamo che ci sia una deroga da parte del Governo sloveno – l’appello di Ziberna -, prevedendo una fascia di comuni al confine tra Italia e Slovenia per smettere di danneggiare egualmente la parte italiana e quella slovena. Se a questo aggiungiamo che i contagi nella nostra regione sono percentualmente pochi e largamente inferiori a quelli in
Slovenia, questo dice tutto”.

I deputati del FVG De Carlo e Sut: pressioni sul governo

“Alla luce delle recenti misure adottate dal Governo sloveno, che impongono l’obbligo di tamponi settimanali ai lavoratori e agli studenti transfrontalieri del Friuli Venezia Giulia, ci siamo adoperati immediatamente, interessando subito per vie brevi anche il Ministero degli Esteri e inviando una lettera a nostra firma al Ministero degli Interni, per poter trovare al più presto le necessarie risposte a tutela dei nostri corregionali che si recano quotidianamente oltre confine per motivi di lavoro o di studio”. Così in una nota congiunta i deputati M5S Sabrina De Carlo e Luca Sut.

“Confidiamo nel poter dare rapide risposte alle migliaia di persone interessate da questi provvedimenti, dal momento che tali imposizioni potrebbero comportare pesanti oneri economici a carico dei singoli cittadini, fino a 320 euro al mese a testa, nonché l’impedimento fisico a raggiungere il proprio luogo di lavoro, andando così in contrasto con le regole stabilite dal Consiglio europeo in merito alle così dette zone “rosso scuro”, che devono rimanere esenti dall’obbligo di tamponi ai transfrontalieri”, spiegano i deputati.

“È nostro vivo interesse poter perciò garantire il pieno proseguimento delle attività oltre confine per tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia, trovando un accordo transfrontaliero che possa far fede ai rapporti di leale collaborazione instaurati da anni tra la nostra regione e i Paesi confinanti, mantenendo viva in ogni caso la massima sinergia nella lotta alla diffusione del Covid-19”, concludono De Carlo e Sut.

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