Convocato il Consiglio delle Autonomie per sciogliere i nodi della riforma degli enti locali

Trieste – Il prossimo 1° luglio scadrebbe il termine che la Regione aveva precedentemente posto per l’avvio del trasferimento di ulteriori funzioni alle Uti, Unioni territoriali intercomunali.

Per questo giovedì 14 giugno prossimo l’assessore alle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, sottoporrà al Consiglio delle Autonomie una norma recentemente approvata dalla Giunta regionale, destinata ad annullare tale scadenza così come i suoi previsti effetti.

Il Consiglio delle autonomie locali è un organismo previsto dall’art. 123 della Costituzione. Dev’essere costituito in ogni Regione, dove dev’essere oggetto di disciplina da parte dello Statuto.

Saranno abrogate, ha precisato Roberti, le norme che prevedono l’obbligatorietà dell’adesione dei Comuni alle Uti e le penalizzazioni per i Comuni che non vi hanno aderito, cominciando in questo modo a dipanare una matassa definita molto complicata.

La nuova Giunta intende valorizzare il ruolo del Consiglio delle autonomie locali, avviando un metodo di condivisione che è stato tracciato già a partire dalla prima seduta e congelare la riforma del sistema delle autonomie che passa attraverso la creazione delle Uti e rendere il Cal realmente rappresentativo di tutto il territorio.

Roberti ha illustrato il metodo che intende adottare e mantenere, quello della condivisione con le componenti del sistema delle autonomie e con le loro rappresentanze presenti nel Consiglio delle Autonomie, anticipando che, salvo reali motivi di emergenza, gli atti della Regione saranno sottoposti al parere e alla condivisione dell’organismo consultivo delle autonomie tenendo conto del tempo necessario affinché tutte le componenti del Consiglio possano valutarne compiutamente i contenuti.

Ancora per quanto attiene alle Uti, Roberti ha anticipato che, a questa prima fase destinata agli interventi sulle norme che produrrebbero effetti immediati sul sistema delle autonomie, seguirà una fase di ascolto finalizzata alla loro riscrittura per evitare che si possano reiterare gli errori compiuti in passato.

In quest’ottica, ha sottolineato, è previsto un rapporto costante con Consiglio delle Autonomie, Anci e Uncem che dovrà essere pensato proprio per poter dare maggior risalto al metodo di ascolto e di condivisione, un nuovo sistema di governance per il Consiglio delle Autonomie affinché possa esprimere la voce di tutti i cittadini della regione.

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