Il gruppo Wärtsilä annuncia la chiusura dello stabilimento di Trieste. 450 lavoratori a rischio

Trieste – Il gruppo Wärtsilä ha reso noto giovedì 14 luglio con un comunicato che intende centralizzare la produzione di motori 4 tempi a Vaasa in Finlandia cessando l’attività produttiva del sito di Bagnoli della Rosandra, vicino a Trieste. A rischio circa 450 addetti sui circa 970 occupati nell’impianto.

Il sito si concentrerà, secondo i piani del gruppo, su Ricerca&Sviluppo, vendita, assistenza e formazione, project management, sourcing.

Il confronto tra azienda, istituzioni e sindacati “avrà luogo nei termini e con le modalità di legge”, riporta una nota.

Wärtsilä ha spiegato che la decisione è stata presa per “rafforzare la competitività e creare una struttura in grado di garantire una crescita futura”.

“Siamo consapevoli dell’impatto che questa decisione avrà sulle persone e sulle loro famiglie e ci impegniamo fin da subito a collaborare con le organizzazioni sindacali e le Istituzioni per individuare tutte le possibili soluzioni per supportare le nostre persone”, riporta la nota, precisando che per lo stabilimento triestino, “il Gruppo sta valutando la possibilità di futuri investimenti legati allo sviluppo di tecnologie per carburanti sostenibili”.

La nuova organizzazione non avrà impatto sul portafoglio motori di Wärtsilä e “la supply chain rimarrà in gran parte immutata, compresi i fornitori italiani”.

Le dichiarazioni del presidente Roger Holm

“Nelle difficili circostanze degli ultimi anni, i nostri dipendenti di Trieste hanno svolto un lavoro encomiabile. Tuttavia, dobbiamo centralizzare la nostra impronta produttiva in Europa per migliorare ulteriormente la nostra competitività. Vorrei sottolineare che l’Italia e Trieste rimarranno molto importanti per Wärtsilä. In futuro il nostro sito di Trieste si concentrerà sulle attività di R&S, vendita, gestione dei progetti, approvvigionamento, assistenza e formazione. La maggior parte dei nostri dipendenti a Trieste è oggi impegnata in queste attività. Nello sviluppo di future soluzioni sostenibili per le industrie marine ed energetiche stiamo valutando le possibilità di futuri investimenti a Trieste legati allo sviluppo di tecnologie per carburanti sostenibili”, ha dichiarato Roger Holm, Presidente del settore Marine Power di Wärtsilä.

Le reazioni del mondo economico e politico

Il Presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti ha criticato la scelta del gruppo Wärtsilä definendola “un’azione improvvida”. Lo ha detto intervenendo questa mattina a un incontro del Sole 24 Ore sull’Economia del mare. “Stamattina ero insieme ai lavoratori e alle lavoratrici giustamente scesi in sciopero. Con una Pec hanno mandato a casa 400 persone e depauperato Trieste di un patrimonio industriale straordinario”. Agrusti ha spiegato che “le proprietà non hanno sempre ragione: questi sono ragionamenti che fanno le multinazionali, soprattutto in Italia”, ha aggiunto. Il presidente di Confindustria AA ha garantito che “il mondo del lavoro e dell’impresa di questa regione farà di tutto, insieme” per evitare che quella della Wartsila sia una “decisione definitiva”. Infine, Agrusti ha detto di aver “sentito il Presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga e il Sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza. Tra noi c’è grande intesa su questo punto”.

“Apprendiamo con sdegno e incredulità la notizia della chiusura della parte produttiva di Wartsila nello stabilimento di Bagnoli della Rosandra”. Lo scrive il Governatore Fvg Fedriga in una nota sostenendo che “quello messo in atto è un comportamento e una scelta inaccettabile nei metodi e nei modi e ci lascia senza parole anche e soprattutto perché da più di un anno non solo la Regione Fvg, ma anche il Governo nazionale, avevano ricevuto ampie rassicurazioni dai vertici dell’azienda e dalle istituzioni diplomatiche e governative finlandesi. Chiediamo sin da subito che che venga ritirata l’annunciata delocalizzazione”.

“Il Governo deve intervenire immediatamente per evitare la chiusura di un impianto industriale strategico e la perdita di centinaia di posti di lavoro, che sono grandi competenze e professionalità. Il ministro Giorgetti, reduce dalla sua missione in Finlandia dove ha avuto assicurazioni di collaborazione nei rapporti economici, prenda personalmente in mano questa crisi e adotti ogni misura per superarla anche cercando soluzioni industriali alternative”. Lo afferma la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, ex presidente del Friuli Venezia Giulia.

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