Incendio Bibione: escursionisti intrappolati a riva dalle fiamme sfuggono tuffandosi in mare, salvate 8 persone

FVG – La Capitaneria di Porto di Lignano (Udine) ha tratto in salvo otto persone che per sfuggire al rogo e al fumo che rischiava di intossicarle, si erano lanciate in acqua.

Le fiamme si sono avvicinate pericolosamente nella zona tra il Faro e il Passo Barca di Bibione (Venezia), fino agli otto escursionisti che sono rimasti imprigionati a riva, tra l’incendio con il denso fumo che sprigionava e il mare.

“Speriamo di non essere smentiti con il passare delle ore, ma non ci dovrebbero essere dispersi: sono state fatte verifiche molto puntuali dai Vigili del fuoco e dalle forze dell’ordine, intervenuti in massa”: lo ha affermato, all’ANSA, il vice sindaco di San Michele al Tagliamento (Venezia), Pierluigi Grosseto, in relazione al rogo che sta interessando la località di Bibione.

A preoccupare i soccorritori è stato il rinvenimento, in zone di spiaggia libera e molto periferica, di alcuni ombrelloni abbandonati. In realtà, c’è la convinzione si tratti di oggetti deliberatamente lasciati sull’arenile per fuggire più velocemente alle fiamme ed evitare di restare intossicati dal fumo. “Vogliamo inviare il nostro grazie più sincero a quanti stanno combattendo il fuoco – ha aggiunto Grosseto – che in questa fase sembra, se non sotto controllo, almeno in fase di regressione.

Decisivo sarà l’arrivo dei Canadair: ci hanno riferito che giungono da molto lontano e che arriveranno per le 19”. Quanto alle cause, il vice sindaco – che è un colonnello dell’Arma in pensione, noto alle cronache nazionali per aver risolto il caso dell’omicidio dei fidanzati di Pordenone – non si sbilancia: “E’ possibile si tratti di autocombustione perché la siccità è notevolissima – sostiene -. Circa i quattro focolai che sono stati contagiati dai primi equipaggi dei Vigili del fuoco, il vento potrebbe averli facilmente innescati. Sarà comunque accertato dai Carabinieri: adesso la priorità è spegnere il fuoco”.

Le colonne di fumo che si sono levate altissime dall’ incendio di Bibione (Venezia) sono visibili perfino dalla città e dal golfo di Trieste, che in linea d’aria dista alcune decine di chilometri. Grazie all’aria tersa, favorita da una leggera brezza, però, dalla parte alta della città non si vede il litorale della Bassa Friulana ma una densa e alta colonna di fumo all’orizzonte. Inoltre, a Lignano Sabbiadoro (Udine) sono decine le segnalazioni di aria pesante, odore acre e puzza di bruciato che sta interessando le abitazioni e gli alberghi. Negli ultimi minuti, complice forse una diversa direzione del vento, nella località balneare friulana la sensazione sgradevole sta diminuendo anche se sono migliaia le persone – anche nelle altre città turistiche del litorale – che stanno seguendo, dalla spiaggia, le fasi dello spegnimento del rogo in cui sono impegnate decine di Vigili del fuoco di Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Per fronteggiare il vasto incendio che, dalle 14.30 circa, sta interessando una zona periferica di Bibione (Venezia), sono stati inviati Vigili del fuoco anche da Udine, Padova, Rovigo e Vicenza. Complessivamente, considerati anche i primi equipaggi giunti da Portogruaro, Latisana, Lignano e Mestre, stanno operando 2 autopompe, 6 autobotti tra cui due autocisterne chilolitriche, 3 moduli antincendio boschivo, 25 operatori con l’apporto anche dell’elicottero Drago 71, decollato da Venezia. Il personale sta cercando di limitare i danni alla pineta. Sul posto anche numerose squadre dell’antincendio boschivo della Regione Veneto. Ѐ stato richiesto l’utilizzo dei Canadair.

Foto: Pixabay, Ansa.

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