Industria di macchine tessili Savio acquisita dalla belga Vanderwiele, il centro ricerche resta a Pordenone

Pordenone – Anche la Regione dà l’imprimatur all’acquisizione dell’industria di macchine tessili Savio da parte dell’impresa belga Vanderwiele. Garantita la permanenza a Pordenone del centro ricerche.

La ditta Savio era in crisi dal 2019. L’operazione quindi dovrebbe mettere al sicuro i posti di lavoro dello stabilimento pordenonese, che impiega circa 350 addetti.

“Con l’ingresso di Savio in Vandewiele – ha detto il governatore Massimiliano Fedriga – la realtà pordenonese entra a far parte di un gruppo solido e internazionale e con essa tutta la galassia del manifatturiero che ruota attorno a questa industria e che ne ha costituito negli anni il valore aggiunto”

Il governatore ha fatto visita allo stabilimento di Pordenone accompagnato dall’assessore alle Attività produttive Sergio Emidio Bini. Con loro c’erano il presidente del Gruppo Savio, Alexander Zschokke, il direttore di stabilimento Mauro Moro e il direttore generale Maurizio Secchi.

Insieme, hanno dato il benvenuto a Charles Beauduin, amministratore delegato del Gruppo belga, in questi giorni a Pordenone con il figlio Thomas.

La delegazione ha quindi visitato lo stabilimento che attualmente impiega circa 350 addetti nella produzione dell’alta di gamma dei macchinari per l’industria tessile. Il gruppo Savio conta complessivamente tremila dipendenti e altri stabilimenti in Europa e Cina.

Fiore all’occhiello della produzione pordenonese è la roccatrice automatica, condensato dell’avanguardia nella tecnologia meccatronica applicata al manifatturiero.

“Il Friuli Venezia Giulia è la prima regione europea ad alta incidenza di innovazione – ha ricordato Fedriga -; anche per questo l’Amministrazione regionale punta molto sulla ricerca di base per lo sviluppo futuro dell’industria locale. Auguro alla nuova proprietà di trovare nella nostra regione una prospettiva di crescita, forti di quell’alleanza tra pubblico e privato che ritengo sia più che mai indispensabile oggi per uscire tutti assieme dalla crisi generata dalla pandemia”.

Per l’assessore Bini “l’ingresso di Savio nel gruppo belga è un’opportunità per creare in Friuli Venezia Giulia un sistema tra industria e manifattura friulana e un’importante realtà internazionale per un valore complessivo di oltre mezzo miliardo di fatturato. Il centro ricerca resterà a Pordenone e questo è un altro importante segnale di fiducia rispetto a questa nuova pagina della lunga storia aziendale di Savio”.

Alla visita hanno preso parte, tra gli altri, anche il presidente di Confindustria Alto-Adriatico Michelangelo Agrusti, i consiglieri regionali Stefano Turchet e Simone Polesello e l’assessore alle Attività produttive del Comune di Pordenone, Guglielmina Cucci.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi