Le grandi aziende del FVG riaprono l’attività produttiva con protocolli di protezione

FVG – Tra attività che non hanno mai chiuso ed altre che stanno riprendendo gradualmente, c’è una parte di aziende del Friuli Venezia Giulia che va avanti nonostante la minaccia del coronavirus sia sempre dietro l’angolo.

Lo stabilimento di Porcia (Pn) della Electrolux da lunedì 20 aprile si sta rimettendo in moto dopo aver raggiunto un accordo tra azienda e sindacati per un protocollo sanitario che prevede uso del termoscanner all’entrata, consegna di mascherine, costante sanificazione degli ambienti, flessibilità nelle assenze e ampia possibilità di permessi individuali, soprattutto per motivi familiari.

Lunedì si sono riattivati i servizi preliminari alla riapertura vera e propria che è prevista da mercoledì 22. I 5 siti produttivi di Electrolux in Italia (4.600 dipendenti) che sono chiusi dal 23 marzo, rappresentano circa un quarto del suo volume produttivo europeo.

“La società si prepara alla riapertura ed è essenziale che noi nell’industria dell’elettrodomestico – con la più grande attenzione verso la salute e la sicurezza dei nostri dipendenti – riprendiamo gradualmente la produzione. Si tratta della sostenibilità delle nostre attività in Italia e di rispondere alle esigenze fondamentali dei consumatori” ha dichiarato Jonas Samuelson, presidente e ceo di Electrolux.

Sempre lunedì 20 il gruppo Fincantieri ha riaperto i cancelli degli otto cantieri in altrettante regioni d’Italia secondo la ripresa graduale dell’attività come annunciato nei giorni scorsi.

In cantiere è rientrato per il momento un decimo dei dipendenti ma molti sono coloro che lavorano in smart working. Il Gruppo ha acquisito nei giorni scorsi milioni di dispositivi di protezione individuale come le mascherine, che vanno sostituite più volte nel corso del turno quotidiano. Questi dispositivi vengono consegnati in kit a ciascun lavoratore all’ingresso, sin dal primo turno dell’alba.

Davanti ai cantieri sono stati approntati sistemi di termoscanner per la misurazione precisa della temperatura dei dipendenti, prima dell’ingresso. A Monfalcone, il cantiere più grande dell’azienda, lavorano oggi 685 dipendenti, divisi in turni diversi; in smart working sono al lavoro oltre 150 persone. I dipendenti che oggi entrano al lavoro nei cantieri italiani sono impiegati nelle attività cosiddette di scafo.

Dalla scorsa settimana invece avevano ricominciato l’attività, con il via libera della Prefettura, le aziende del Gruppo Danieli di Buttrio – Danieli, Danieli Automation e Abs – leader mondiale nella produzione di impianti siderurgici. Il gruppo si è organizzato con un rientro scaglionato in azienda per i dipendenti, in parte ancora in lavoro da remoto o in ferie.

L’acciaieria di Osoppo del Gruppo Pittini aveva riavviato la propria attività da inizio aprile, consentita in virtù del codice Ateco che fa rientrare la fusione dei rottami ferrosi nelle attività di trattamento dei rifiuti, escluse dalla sospensione obbligatoria decretata dal Governo.

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