Maltempo, in Destra Tagliamento manca ancora acqua potabile. Dal 3 settembre i test sanitari

FVG – Dopo l’ondata di maltempo del fine settimana, in 13 comuni del Friuli occidentale, da Meduno a Vito d’Asio, l’acqua potabile arriva con le autocisterne.

A partire da giovedì 3 settembre Hydrogea, di concerto con le Aziende sanitarie, inizia i campionamenti per accertare l’idoneità dell’acqua a uso potabile e alimentare per poter dichiarare la fine dell’emergenza entro pochi giorni.

Le piogge torrenziali che hanno colpito il Friuli Venezia Giulia lo scorso fine settimana infatti hanno seriamente compromesso la funzionalità dell’acquedotto Destra Tagliamento, lasciando diverse attività produttive come la Roncadin, e circa 15mila cittadini, privi di acqua potabile.

L’ondata di piena del torrente Comugna, da cui si rifornisce l’acquedotto, ha quasi completamente demolito l’accesso all’opera di presa, impianto che consente la captazione delle acque, ha distrutto diverse apparecchiature e strumentazioni tecniche e creato una voragine nel terreno delle dimensioni di circa 200 metri quadrati e profonda circa 3 metri.

A riferirlo è l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente a seguito del sopralluogo compiuto con i referenti della società Hydrogea per verificare i danni provocati dai violenti eventi meteorici.

I lavori di ripristino finalizzati a garantire in tempi brevi il regolare funzionamento del sistema acquedottistico sono iniziati domenica scorsa e proseguono senza sosta, mentre contestualmente è stato avviato un servizio di approvvigionamento sostitutivo di acqua potabile, attraverso il posizionamento di una ventina di cisterne collocate nei punti strategici del territorio interessato dall’emergenza.

Le operazioni di ricostruzione hanno consentito la rimozione dei detriti, il parziale ripristino dell’impianto di captazione gravemente danneggiato, la riattivazione della derivazione di acqua potabile sul torrente Comugna e il riempimento della voragine che si era creata e che impediva l’accesso con mezzi alla galleria.

Non è la prima volta che eventi atmosferici di significativa entità evidenziano la sostanziale debolezza infrastrutturale dell’acquedotto che, secondo uno specifico studio di fattibilità redatto dalla Hydrogea, necessiterebbe di opere di riqualificazione e ricostruzione per un costo complessivo di 8 milioni di euro per risolvere, anche se non definitivamente, le criticità della struttura.

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