Nuovo test molecolare per Sars-Cov-2 su saliva di Asugi presentato all’ospedale di Trieste

Trieste – L’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi) ha presentato il nuovo test molecolare per Sars-Cov-2 su saliva validato dalla stessa Asugi. Il kit diagnostico entrerà in uso da subito in ambito sanità regionale.

La nuova metodica di rilevamento del Covid-19 è stata illustrata dal direttore del Dipartimento ad attività integrata di Medicina dei servizi Asugi, Maurizio Ruscio e dal direttore Igiene e Sanità pubblica della stessa azienda sanitaria, Pierlanfranco D’Agaro, nel corso di una conferenza stampa tenutasi all’ospedale Maggiore di Trieste.

Erano presenti anche il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi, il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e il direttore generale di Asugi Antonio Poggiana.

Come funziona il test

Un batuffolo di cotone viene tenuto in bocca per circa due minuti per essere quindi inserito in una provetta che viene richiusa; portata in laboratorio, la provetta viene centrifugata, raccogliendone la saliva, sulla quale si avvia un’indagine molecolare di cui si ha il risultato entro le 24 ore.

Si tratta, è stato detto, di un sistema più economico rispetto al tampone e che si presta ottimamente agli screening di comunità chiuse, scuole, fabbriche. Il test molecolare su saliva, è stato precisato, non sostituisce il tampone per quanto riguarda la diagnostica, ma presenta un indice di qualità superiore rispetto al test antigenico.

90.000 test in uso da subito

L’utilizzo del nuovo test da parte di Asugi avverrà da subito con una dotazione di partenza di circa 90mila kit, iniziando dal Laboratorio dell’Istituto di Igiene all’ospedale Maggiore di Trieste per proseguire nell’arco del mese con gli ospedali di Cattinara e di Monfalcone.

Le dichiarazioni di Fedriga e Riccardi

Il nuovo test molecolare per Sars-Cov-2 su saliva validato da Asugi, sperimentato dagli stessi Fedriga e Riccardi, è “una soluzione affidabile e innovativa e soprattutto non invasiva, frutto di mesi di lavoro, un test molto indicato per rafforzare lo screening della popolazione in una fase caratterizzata dalla diffusione delle varianti”.

“Siamo attentissimi alla ricerca di nuove soluzioni e al tempo stesso allo loro affidabilità”, ha sostenuto Fedriga.

“Si tratta di una vera rivoluzione – ha detto Riccardi – dal punto di vista della popolazione e organizzativo: tenere in bocca per un paio di minuti un batuffolo di cotone è cosa diversa che fare un tampone. A questa piccola rivoluzione abbiamo sempre creduto e abbiamo lavorato in silenzio da tempo. Il suo pregio principale è la non invasività, importantissima soprattutto per i bambini e le persone vulnerabili”.

“Cominceremo a utilizzarlo gradualmente – ha affermato Riccardi -, ma crediamo che rappresenti il futuro del fai da te che semplifica la vita al cittadino e riduce il rischio di infezione degli operatori, contiene i costi e abbatte le trafile a vantaggio dell’agilità del sistema sanitario”.

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