Prezzi degli alimentari alle stelle, cresce il numero di persone che chiedono aiuti per mangiare

Roma – Con i prezzi dei prodotti alimentari che registrano gli aumenti più alti da quasi 40 anni, salgono a oltre 3,1 milioni i poveri che hanno chiesto aiuto per mangiare facendo ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari per un totale di 92mila tonnellate di cibo distribuite negli ultimi dodici mesi.

In Friuli Venezia Giulia l’8,5% delle famiglie versa in condizioni di povertà relativa. Secondo i dati delle dichiarazioni IRPEF 2022, 15mila persone sono a reddito zero.

È la Coldiretti a lanciare l’allarme, sulla base dell’indagine “Poveri, il lato nascosto dell’Italia” (su dati Fead – Fondo di aiuti europei per gli indigenti) presentato in occasione del grande mercato contadino di Campagna Amica svoltosi sabato 10 giugno a San Pietro, a Roma, nell’ambito del “World Meeting of Human Fraternity”, ispirato all’Enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco.

Coldiretti, da tempo impegnata sul fronte della distribuzione di prodotti agricoli alle famiglie più bisognose, nel corso dell’evento ha dato spazio alla solidarietà con la “spesa sospesa”, la tavola della fraternità e il cestino solidale per i senza tetto ma anche lo stand dedicato agli agricoltori alluvionati della Romagna.

L’Italia – sottolinea Coldiretti – si prepara a vivere l’estate a tavola più cara da decenni.

Il numero dei bambini sotto i 15 anni bisognosi di assistenza per mangiare ha superato quota 630mila, praticamente un quinto del totale degli assistiti, ai quali vanno aggiunti 356 mila anziani sopra i 65 anni oltre a una platea della fame e del disagio che coinvolge più di 2,1 milioni di persone fra i 16 e i 64 anni.

Fra tutti coloro che chiedono aiuto per il cibo più di 1 su 5 (23%) è un migrante che nel nostro Paese non riesce a procurarsi da solo il “pane quotidiano”, ma ci sono anche oltre 90mila senza dimora che vivono per strada, in rifugi di emergenza, in tende o anche in macchina e quasi 34mila disabili.

Nel 2022 hanno ricevuto assistenza per mangiare anche 48mila persone provenienti dall’ucraina, nell’anno in cui il Paese è stato invaso e devastato dall’esercito russo.

Negli ultimi tre anni – stima Coldiretti – il numero delle persone che hanno chiesto aiuto per mangiare è salito di un milione, il 64% al Sud, il 22% al Nord e il resto nelle aree del centro Italia. Oltre 2 milioni di persone hanno ricevuto sostegni alimentari in modo continuativo, il resto si è rivolto ai programmi e alle strutture di assistenza solo in modo saltuario come ultima spiaggia e soluzione per momenti di estremo bisogno.

La stragrande maggioranza di chi è costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari, che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.

Nel paniere della solidarietà si trovano un po’ tutti i prodotti non deperibili: dal latte a lunga conservazione UHT (23%) alla pasta (9%), dalla salsa di pomodoro (8%) ai legumi (5%), da succhi di frutta e zucchero (5%) a caffè e biscotti (4%), senza dimenticare carne e tonno in scatola (3%), farina, marmellate, formaggio, fette biscottate (2%).

Fra i nuovi poveri – conclude la Coldiretti – ci sono anche coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalla crisi dal balzo dei costi dell’energia con il caro bollette e dagli effetti del cambiamento climatico che ha devastato le aziende agricole della Romagna.

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