Prorogata la mostra “L’anima, la terra, il colore. Arte d’azione e di inclusione” di Toni Zanussi al Magazzino 26

Trieste – Prorogata al 27 marzo la mostra “L’anima, la terra, il colore. Arte d’azione e di inclusione” dell’artista friulano Toni Zanussi.

Ad arricchire ulteriormente la mostra, curata dalla giornalista e critica d’arte Marianna Accerboni e luogo di un’importante azione di recupero sociale grazie al coinvolgimento di sei persone protagoniste di condotte illecite, saranno due eventi collaterali raggruppati sotto il titolo “I colori della Guerra”, in Sala Luttazzi, domenica 13 marzo alle ore 11, con Fausto Biloslavo, inviato in questi giorni a Kiev; e domenica 27 marzo,  ultimo giorno di apertura della mostra sempre alle ore 11, con il giornalista Toni Capuozzo e il suo libro “Balcania” in uscita il 20 marzo 2022.

I noti reporter, moderati dalla giornalista Marianna Accerboni, parleranno delle loro esperienze tra reportage di guerra, i conflitti di ieri e di oggi, molti dei quali raccontati non solo attraverso articoli e video reportage ma anche in diversi libri.

Fausto Biloslavo, proprio in questi giorni a Kiev per seguire il fronte caldo tra Russia e Ucraina e da pochi giorni premiato dal Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza con lo Stemma con l’Alabarda “per il suo continuo impegno a favore della verità sulle vicende del secondo dopoguerra nelle zone del confine orientale”, ha scritto oltre 7000 articoli accompagnati da foto e video per le maggiori testate italiane e internazionali.

A Trieste ci aggiornerà sugli ultimi sviluppi in Ucraina ma racconterà anche, prendendo come riferimento alcuni dei suoi libri, delle sue innumerevoli esperienze: dall’invasione israeliana del Libano nel 1982 alle guerre dimenticate, dall’Afghanistan, dall’Africa fino all’Estremo Oriente. Nel 1987 viene catturato e tenuto prigioniero a Kabul per sette mesi. Nell’ex Jugoslavia racconta tutte le guerre dalla Croazia, alla Bosnia, fino all’intervento della Nato in Kosovo. Biloslavo è il primo giornalista italiano ad entrare a Kabul liberata dai talebani dopo l’11 settembre. Nel 2003 si infila nel deserto al seguito dell’invasione alleata che abbatte Saddam Hussein. Nel 2011 è l’ultimo italiano ad intervistare il colonnello Gheddafi durante la rivolta. Negli ultimi anni ha documentato la nascita e caduta delle tre “capitali” dell’Isis: Sirte (Libia), Mosul (Iraq) e Raqqa (Siria). Dal 2017 realizza inchieste controcorrente sulle Ong e il fenomeno dei migranti. E ha affrontato il Covid 19 come una “guerra” da raccontare contro un nemico invisibile.

Biloslavo lavora per Il Giornale e collabora con Panorama e Mediaset. Sui reportage di guerra Biloslavo ha pubblicato “Prigioniero in Afghanistan”, “Le lacrime di Allah”, il libro fotografico “Gli occhi della guerra”, il libro illustrato “Libia kaputt”, “Guerra, guerra guerra” oltre ai libri di inchiesta giornalistica “I nostri marò” e “Verità infoibate”.

Toni Capuozzo in un dialogo con l’artista Toni Zanussi, racconterà invece dell’amicizia che li lega e l’esperienza di Mostar, collegata ai progetti artistici di Zanussi esposti in mostra, oltre che del suo viaggio, appena conclusosi, per il progetto reportage sui 30 anni dall’inizio della guerra dell’ex-Jugoslavia sfociato poi nel libro “Balcania” in uscita il 20 marzo 2022.

Giornalista, scrittore e inviato televisivo pluripremiato, ha esordito nel 1979 per il quotidiano politico Lotta Continua, e da sempre lavora per raccontare storie importanti, interessandosi in particolare di mafia e di guerra.

 

Dopo aver lavorato per Reporter, Panorama Mese ed Epoca ed essersi occupato di mafia per il programma Mixer di Giovanni Minoli è stato inviato di guerra del gruppo Mediaset, seguendo i conflitti in ex-Jugoslavia, Somalia, Medio Oriente, Afghanistan e Unione Sovietica. Vicedirettore del TG5 fino al 2013, ha condotto il programma Terra!. Tra i suoi libri Le guerre spiegate ai ragazzi e Il segreto dei marò.

 

Gli incontri al Magazzino 26 in Porto Vecchio sono ad ingresso libero e si terranno nella Sala Luttazzi, un piano sopra le 90 opere di Toni Zanussi, tra cui anche quelle dedicate alla guerra, con i voli cromatici su Sarajevo e Mostar, compresa quella dell’Afghanistan. Un’arte quella di Toni Zanussi dove il male è dissacrato, esorcizzato e superato attraverso composizioni dai colori vivaci, quasi allegri per portare lo spettatore in una realtà altra, una fuga verso la speranza come nella serie più recente incentrata sul tema della pandemia da Covid-19, che l’artista chiama “invisibile creatura”. Un’arte capace di trasformare le atrocità in ricordi a colori dalle forme oniriche e portarci lontani dagli orrori della guerra.

 

L’esposizione al Magazzino 26 è realizzata dal Comune di Trieste in collaborazione con l’Ufficio di Servizio Sociale per Minorenni (U.S.S.M.) di Trieste, l’U.D.E.P.E (Ufficio Distrettuale Esecuzione Penale Esterna) di Trieste e con il Garante locale dei diritti delle persone private della libertà personale.

Ingresso libero. Orari: giovedì e venerdì: 10 -17; sabato e domenica: 10 – 19;
Info generali al sito www.triestecultura.it

 

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