Prosegue alla Galleria Bertoia la mostra “Mondi Possibili. Due secoli d’arte dalle collezioni di Pordenone”

Pordenone – Prosegue in questi giorni a Pordenone la particolarissima mostra “Mondi Possibili. Due secoli d’arte dalle collezioni di Pordenone”, a cura di Alessandro Del Puppo e William Cortés Casarrubios. In data 17 dicembre è prevista anche una visita guidata alle ore 15.30 alla Galleria Bertoia al solo costo del biglietto d’ingresso.

L’esposizione mette in luce opere di grande valore, un vero patrimonio culturale del territorio, opere riscoperte, frutto di accurate indagini e di studi specialistici e collocate in percorsi alternativi, i “mondi possibili” appunto, per raccontare la storia sbalorditiva di una città e del suo immenso patrimonio artistico, divise in diverse sezioni tra cui spicca quella dedicata ai tesori che provengono dal lontano Oriente grazie al lascito fatto al Comune di Pordenone dal Cardinale Celso Costantini (1876-1958), originario di Castions di Zoppola e primo delegato apostolico in Cina dal 1922 al 1933, ma anche una serie di opere di pittori locali toccati dallo sguardo di Pier Paolo Pasolini, nella sezione allestita presso la Casa dello Studente Antonio Zanussi.

Una mostra al cui centro vi è la riscoperta dunque dei tesori di Pordenone conservati nei depositi museali e finora nascosti al pubblico: 140 opere di pittura, scultura e disegno selezionate, realizzate tra fine Ottocento e il Novecento, appartenenti al patrimonio della città di Pordenone, suddivise in otto percorsi tematici ed esposte in tre sedi della città: la Galleria Harry Bertoia, la Casa dello Studente Antonio Zanussi e il Museo Diocesano di Arte Sacra.
Tra i nomi internazionali in mostra: Paul Delvaux, Toshimitsu Imaï, Luigi Veronesi. E poi artisti del territorio come Mirko Basaldella, Luigi Spacal, lo stesso Bertoia e un nucleo consistente di autori locali ma di richiamo nazionale come Luigi Vettori e Armando Pizzinato che raccontano la storia del territorio del Friuli Venezia Giulia attraverso la rappresentazione dei paesaggi e delle sue genti.

Nello spettro dei “mondi possibili” vi è inoltre una sezione dedicata al lavoro di diversi artisti friulani che nel complesso periodo del secondo dopoguerra nella stagione neorealista – e negli anni a seguire – rivolsero uno sguardo attento alla città di Pordenone e al paesaggio circostante, dando vita a un “realismo lirico” che trovò nel paesaggio una fonte inesauribile d’ispirazione, liberandosi da una troppo rigida interpretazione del nuovo credo realista. Il nucleo di opere qui presentate, a differenza delle altre sezioni del percorso espositivo, proviene interamente dall’importante Collezione Concordia Sette, patrimonio della Fondazione omonima, la cui gestione culturale e artistica è affidata al Centro Iniziative Culturali Pordenone, realtà cittadina e territoriale che da decenni si conferma quale punto di riferimento fondamentale nell’ambito della ricerca e valorizzazione dell’arte contemporanea.

Disponibile anche il catalogo, stampato per i tipi delle Grafiche Antiga in cui si racconta con passione le scoperte o riscoperte artistiche in mostra, frutto di accurate indagini e di studi specialistici con gli approfondimenti degli studiosi.

Per informazioni: T.: +39 0434 392935 – +39  0434 392937  museo.arte@comune.pordenone.it  – www.comune.pordenone.it

La mostra è realizzata dal Comune di Pordenone con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e con la collaborazione dell’Università degli Studi di Udine, del Centro Iniziative Culturali Pordenone, della Diocesi di Concordia Pordenone, della Fondazione Concordia Sette e della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia.

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