Sicurezza in montagna, il 112 del Friuli Venezia Giulia ha tre sistemi di geolocalizzazione

Palmanova – La notizia di qualche giorno fa della morte di un turista francese in Cilento, che era riuscito ad allertare i soccorsi ma non a condividere la posizione del luogo impervio dove era caduto, ha fatto sorgere la questione della sicurezza in montagna anche nella nostra Regione.

A rispondere è il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia con delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, che ha spiegato come il Friuli Venezia Giulia, che è fra le Regioni che hanno adottato il numero Unico per le Emergenze – NUE 112, è dotato di tre sistemi di geolocalizzazione che possono permettere l’individuazione del punto di chiamata da parte di chi chiede soccorso.

“Le nostre modalità di geolocalizzazione – ha detto Riccardi – ci hanno permesso di intervenire 533 volte solo nel mese di luglio 2019 in casi nei quali l’individuazione del punto di chiamata, con i normali sistemi, risultava inesatta”.

Il vicepresidente ricorda solo uno degli esempi delle ultime settimane: la chiamata da un luogo di un incidente in val d’Arzino.

“La zona individuata attraverso la cella telefonica – ha precisato Riccardi – copriva praticamente tutta la strada provinciale che da Clauzetto sale a sella Chianzutan. L’attivazione dei nostri sistemi più evoluti ha permesso ai mezzi di soccorso di individuare il punto esatto dell’incidente con un’approssimazione di pochi metri”.

I dati e le posizioni vengono trasferite anche ai mezzi in movimento: questo, ad esempio, permette all’elicottero di programmare il punto di ricerca mentre è già in volo, riducendo ulteriormente i tempi di intervento.

Quali sono le tecnologie che permettono l’individuazione del chiamante permettendone la sua geolocalizzazione?

Quella più comunemente utilizzata individua la cella telefonica dalla quale arriva la chiamata: questo solo nelle regioni che come il Friuli Venezia Giulia hanno attivato il NUE 112. Nelle zone impervie, però, dove la copertura della singola cella può raggiungere parecchie decine di chilometri quadrati questa soluzione può risultare non sufficiente.

Il secondo sistema di geolocalizzazione è una app che si scarica gratuitamente sul telefonino e si chiama “Where are U”: il solo avvio dell’applicativo permette la trasmissione dati e quindi la localizzazione automatica dell’utente. Nonostante la sua semplicità e gratuità è scaricata poco dagli utenti: lo dimostrano le 60 chiamate al mese che arrivano attraverso di essa al NUE 112, a fronte delle oltre 1000 per effettive emergenze e 2000 totali. La app è molto precisa: per essere individuati è sufficiente la chiamata. Da rilevare che questa app permette anche chiamate “mute”: ad esempio nei casi in cui non si può parlare invia ugualmente un segnale di pericolo alla centrale individuando il chiamante e la sua posizione.

Infine il terzo sistema di geolocalizzazione si chiama FlagMii e funziona in maniera semplice e intuitiva: all’utente che ha chiamato il 112, viene inviato un SMS la cui sola apertura dà avvio all’autorizzazione formale del trattamento dei dati personali e invia automaticamente i dati necessari alla sua geolocalizzazione con precisione dell’ordine di qualche metro. Condizione per il funzionamento di FlagMii è che sul cellulare siano attivi fonia e dati mobili.

Ulteriori protocolli

“In futuro, per situazioni eccezionali, a tutela di escursionisti, alpinisti e di coloro che si recano in zone particolarmente impervie – ha concluso Riccardi – stiamo pensando a ulteriori protocolli e tecnologie di geolocalizzazione dotate di servo accelerometro che si attiva automaticamente nel caso in cui chi lo porta subisca un’accelerazione o una decelerazione superiori a valori normali. Potrebbero essere degli strumenti da distribuire anche nei rifugi o alberghi per dotare chi va in montagna di un ulteriore elemento di tutela della propria salvaguardia”.

Infine un dato sull’attività estiva della centrale NUE 112: nel mese di luglio sono state ricevute 2.018 chiamate al giorno, di queste la metà sono state filtrate. All’inizio del mese di agosto si è arrivati, in un solo giorno, a superare le 2.800 chiamate.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi