Trieste Film Festival 2018 edizione straordinaria

Trieste – Un’edizione straordinaria quella di quest’anno perché coincide con i 50 anni dalla rivoluzione del ‘68, un lampo di tempo che ha avuto però l’energia e la fortuna di non essere soltanto un simbolo, ma un detonatore sociale che ha smosso e messo in discussione praticamente tutto: dalla Società alla politica, dall’arte alla tecnica.

Il Trieste Film Festival 2018 celebra tale data dedicando ampio spazio, a livello cinematografico, musicale e attraverso vari incontri, per ricordare e analizzare tale periodo -per quanto brevissimo- straordinario e irripetibile; il TSFF ha la fortuna di essere il primo e più importante evento italiano dedicato al cinema europeo centrorientale.

L’apertura è stata venerdì 19 gennaio, al Miela, con la visione di Sympathy for the Devil, uno dei film più anarchici e poetici del Giuda della Nouvelle Vague, Jean Luc Godard (con un inedito e giovanissimo Mick Jagger come attore). La seconda apertura segnerà il debutto, lunedì 22 gennaio, del teatro Rossetti come sede principale del festival.

La chiusura sarà affidata invece ad Elisabetta Sgarbi con “L’Altrove più vicino” (evento speciale e fuori concorso), che prenderà per mano lo spettatore in un viaggio appena oltre la frontiera, in Slovenia, attraverso gli occhi di Paolo Rumiz, i brani di Boris Pahor e la suggestione vocale del grande Toni Servillo.

Confermati i tre concorsi internazionali dedicati ai film, ai corti e ai documentari. Nove quelli in anteprima italiana che compongono il Concorso Internazionale dei lungometraggi. Numerosi road movies e itineranti, diversi con soggetto la musica e film che, in maniera differente, raccontano il dramma delle varie guerre e delle situazioni post belliche che hanno caratterizzato proprio l’Europa orientale (conflitti curdo-turchi, l’ex Jugoslavia, la Germania prima del 1989, ecc.). Confermato anche quest’anno il Premio Salani per le opere indipendenti e non inquadrabili a livello italiano.

Giunto alla sua 8° edizione l’evento When East Meets West, riunisce professionisti dell’audiovisivo di tutti i paesi coinvolti per creare delle sinergie attraverso incontri e confronti, nel senso e nella direzione che questo festival persegue da sempre. Un’edizione, quella di quest’anno, che unisce non solo le diverse nazioni, i diversi popoli di un’Europa unica e sempre più allargata ma fa da ponte culturale anche tra passato e presente, fotografando la memoria. E giustamente i curatori di questo particolarissimo festival propongono proiezioni di maestri della “nuova onda” (da Godard a Roegg, da Antonioni a Zilnik) assieme alle nuove promesse, a quei giovani registi di qualità capaci di rivoluzionare periodicamente estetiche e tecniche cinematografiche. Buon cinema a tutti.

Daniele Benvenuti

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