Amazon approda a Fiume Veneto. L’azienda è al centro di polemiche per il monitoraggio degli addetti

Pordenone – Amazon nei giorni scorsi ha annunciato l’apertura di un nuovo deposito di smistamento a Fiume Veneto, in provincia di Pordenone.

La nuova struttura sarà operativa nei prossimi mesi e lavorerà con diversi fornitori locali di servizi di consegna, continuando a investire nella rete di trasporti e in altre innovative soluzioni per espandere la propria capacità di consegna e velocizzare le spedizioni per i clienti.

Amazon Logistics aiuterebbe i fornitori locali di servizi di consegna a far crescere il proprio giro di affari aggiungendo capacità e flessibilità alla rete di consegna di Amazon per soddisfare la crescente domanda dei clienti. I fornitori di servizi di consegna ritireranno i pacchi dal deposito di smistamento e li consegneranno ai clienti di Amazon nel Nord-Est.

Nel deposito di smistamento da 4.500 mq. di Fiume Veneto, Amazon creerà circa 100 posti di lavoro a tempo indeterminato.

Gabriele Sigismondi, responsabile di Amazon Logistics in Italia, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di aprire un nuovo deposito di smistamento vicino a Pordenone, dove grazie agli oltre 20 anni di esperienza nel settore, ai progressi tecnologici e agli investimenti nelle infrastrutture saremo in grado di garantire ai nostri clienti servizi innovativi e consegne più veloci che mai”.

Il sindaco di Fiume Veneto, Jessica Canton, ha dichiarato: “Abbiamo colto con entusiasmo la volontà dell’azienda di scegliere Fiume Veneto come nuova e ulteriore sede per la propria attività che – oramai – riscuote successo a livello mondiale. Siamo certi che questo nuovo insediamento logistico rappresenterà anche un’opportunità per i nostri concittadini fiumani, in termini di nuovi posti di lavoro, per le imprese locali, favorendone l’attività, oltreché un ulteriore servizio a vantaggio di tutta la comunità”.

Amazon ha investito 1 miliardo e 600 milioni di euro e creato più di 5.500 nuovi posti di lavoro in Italia dal suo arrivo nel Paese nel 2010.

L’azienda è stata recentemente al centro di polemiche per il monitoraggio dei dipendenti con un controllo sulle prestazioni di ogni singolo addetto ritenuto “pervasivo”. Amazon misura la produttività “con una metrica proprietaria”. Cioè con un sistema di misurazione e un algoritmo costruito apposta, che elabora diversi parametri, tra i quali il “time off task” (cioè il tempo di pausa, bagno compreso).

Interpellato dall’AGI nei giorni scorsi, un portavoce di Amazon Italia ha spiegato che anche in Italia esiste un sistema di tracciamento e valutazione simile per ogni dipendente.

Ma ha sottolineato che viene utilizzato in modo differente: “In Italia non effettuiamo licenziamenti sulla base della produttività”, afferma il portavoce. “Come altre aziende, abbiamo delle aspettative in termini di produttività. Tali obiettivi sono stabiliti oggettivamente, i dati aggiornati in base ai livelli di prestazione precedentemente raggiunti dalla nostra forza lavoro e valutati su un lungo periodo di tempo. Questo vale per ogni nostro dipendente, sia che lavori negli uffici corporate o all’interno dei centri di distribuzione”.

Lo scorso 29 aprile tuttavia i sindacati di tutt’Europa si sono riuniti a Berlino proprio per discutere delle condizioni di lavoro nei centri logistici appartenenti al colosso dell’e-commerce.

Dopo cinque anni di lotte separate, i sindacati si propongono di coordinare la loro strategia e le loro azioni contro la società di Jeff Bezos, accusata di aver soppresso le pause, di adottare metodi inappropriati per il monitoraggio dei dipendenti e di elargire paghe troppo basse al proprio personale.

“Ci rendiamo conto che non siamo soli, abbiamo le stesse difficoltà in tutto il mondo”, dice Christy Hoffmann, segretario generale del sindacato internazionale UNI Global Union, mentre Stefanie Nutzenberger, rappresentante sindacale del sindacato tedesco Ver.di, sottolinea che “Quando c’è un movimento coordinato tra noi, uno sciopero simultaneo in Francia, Italia e Spagna, Amazon reagisce. Quando c’è uno scontro, Amazon accetta di avviare trattative”.

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