Code al Pronto Soccorso, nuova organizzazione all’Ospedale Cattinara di Trieste

Trieste – Il sovraffollamento del Pronto Soccorso è un problema rilevante per l’organizzazione sanitaria nazionale. Negli ultimi anni il numero dei pazienti over 75 che ricorrono alle cure del Pronto Soccorso è notevolmente aumentato in relazione all’aumento della popolazione anziana.

In particolare a Trieste, città in cima alle classifiche per il peso degli over 65. Nel 2018 ogni 100 abitanti under 14 ce n’erano 255 over 65. E il rapporto è destinato ad aumentare.

Per questo il Servizio Sanitario regionale ha avviato la riorganizzazione del Pronto soccorso dell’ospedale triestino di Cattinara, attraverso l’istituzione di una struttura per il cui bando di selezione ha presentato la propria candidatura un significativo numero di professionisti (18 per 6 posti), a testimonianza della serietà e della bontà del progetto viste le generali difficoltà nel reclutamento di nuovo personale medico.

Tra le novità anche una nuova unità riservata ai codici verdi, per l’abbattimento dei tempi di attesa. Un modello complessivo che, in base ai risultati, potrà eventualmente venire esteso a livello regionale.

La situazione demografica dell’area triestina, con un percentuale di persone anziane che fa da specchio a quello che sarà lo scenario su scala nazionale tra una ventina d’anni, vede nel Pronto soccorso un nodo centrale dell’accesso sanitario alle cure.

Da qui la necessità di un cambiamento organizzativo che la Regione sta attuando e per il quale sono stati stanziati 320mila euro destinati alle strumentazioni tecnologiche e ai lavori necessari all’adeguamento gli spazi. Sul fronte del personale sono previste le assunzioni di ulteriori 6 medici, 9 infermieri e 4 operatori socio sanitari.

Come sottolineato dalla Regione, la creazione di un’area di osservazione attrezzata dove i pazienti potranno essere monitorati per 24-36 ore, contribuirà a evitare un appesantimento sulla struttura in termini di numero di ricoveri. Allo stesso tempo viene definito uno spazio che regolamenterà la presenza dei parenti o di chi accompagna i pazienti, al fine di prevenire situazioni di disordine o di sovraffollamento.

Particolare attenzione viene dedicata ai codici verdi, che rappresentano circa il 50% della casistica riferita agli accessi al Pronto soccorso.

A questa fascia viene riservata una nuova specifica unità – Rapid assessement unit (Rau) – specializzata nella presa in carico delle persone con l’obiettivo dell’erogazione di un’assistenza sanitaria di qualità coniugata alla riduzione dei tempi di attesa.

La filosofia che sta alla base di questo cambiamento è quella che il Pronto soccorso non sia più un punto di passaggio del paziente verso le aree di degenza, ma uno spazio per il trattamento delle urgenze e di gestione dei ricoveri, all’interno di un’organizzazione sinergica favorita dall’accorpamento tra la stessa struttura complessa del Pronto soccorso e la Medicina d’urgenza.

Per quel che attiene al futuro del servizio per le emergenze dell’ospedale Maggiore, è stato ribadito che la condizione ottimale per garantire un’assistenza sanitaria di qualità è quella dell’integrazione logistica del Pronto soccorso a una struttura ospedaliera complessa in grado di offrire le migliori e le più veloci risposte da un punto di visto medico, chirurgico e specialistico.

Il tempo massimo previsto per la realizzazione di lavori necessari alla completa attuazione del processo di riorganizzazione è di 90 giorni.

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