Ecco tutti i vincitori del Piccolo Festival dell’Animazione 2021. Per la sezione Main Competition vince “Hide” di Daniel Benjamin Gray

San Vito al Tagliamento (Pn)  – È stata un’edizione molto particolare questa 14^ del Piccolo Festival dell’Animazione, rassegna che si è “accasata” a San Vito al Tagliamento con grande entusiasmo da parte dell’amministrazione locale e della città. Le tre serate finali sono state ricche di animazioni e di ospiti. Il Festival, diretto da Paola Bristot, ha annunciato insieme all’Assessore del Comune di San Vito al Tagliamento, Andrea Bruscia, nell’arco della serata di ieri, tutti i premiati, divisi in diverse categorie, 9 in tutto, di cui 7 in concorso giudicate da esperti e tecnici del settore.

A decretare la vittoria della Main Competition, la sezione che vede i corti animati d’autore, riconosciuti a livello internazionale perchè già vincitori di, o candidati a, premi importanti, è stata la giuria composta da Chris Robinson, direttore del Festival di Ottawa, uno dei più importanti festival mondiali di animazione, Chiara Magri del Centro Sperimentale di Cinematografia e Ivan Cappiello.

Su tutti trionfa il film “Hide”, di Daniel Benjamin Gray (CUB Animation, 2020), da poco nominato anche nella prima selezione per gli Oscar 2022, premiato dl dal PFA perché “un film impeccabilmente eseguito che, attraverso una storia emozionante, riesce ad essere al contempo personale ed universale”. Due fratelli si divertono a giocare a nascondino, uno conta, l’altro si nasconde in un armadietto. Passano i secondi, i minuti, gli anni e i decenni. Una storia straziante e preveggente sulla famiglia e la disconnessione, in un mondo che è sempre più frammentato e irriconoscibile.

Menzione speciale va al russo “Sugar Show” di Liana Makaryan (Studio Ptchela, 2021), una storia sulle false promesse e le illusioni dell’amore che “affronta apertamente tematiche oscure mantenendo lo spettatore in sospensione tra risate, lacrime e orrore”.

Per Arte & Animazione la vittoria non poteva che andare a “City Deep” (2021) di William Kentridge. La giuria di questa sezione composta da Eugenia Gaglianone, Alfonso Firmani e Giuliana Carbi, ha così motivato: «Una riconferma del magistero di questo autore che ci fa percepire come fermato lo spazio visivo del tempo con la aperta possibilità che sapremo andare avanti con coscienza etica».

Stessa Giuria per la sezione Opera Prima che premia su tutti l’opera danese “Busline35a” di Angela Felice (The Animation Workshop, 2021) “per la semplice immediatezza di rappresentazione in pochi minuti di una ampia umanità separata: efficace nell’ambientazione (e nel taglio della scena) in uno dei luoghi più consueti del quotidiano; diretta nella descrizione psicologica dei personaggi; fragrante nell’uso dell’animazione”.

Due le menzioni speciali per questa sezione: “I’m here” di Julia Orlik, che racconta una drammatica realtà della vita “con sensibilità inusuale per una giovanissima autrice che dimostra altresì di aver già piena comprensione delle possibilità espressive e tecniche dell’animazione” e il ceco “Red Shoes” di Anna Podskalská (Accademia FAMU di Praga, 2021) “Per l’abilità nel disegno, per la qualità “cinematografica” dello svolgimento narrativo e delle sequenze con cui viene restituita tutta la suggestione della grande tradizione della fiaba popolare”.

Michele Riondino, Pierre Bourrigault ed il giovane artista tunisino Ahmed Ben Nessib hanno invece decretato vincitore, per Green Animation, “A Film about a pudding”, del danese Roel Van Beek (la Scuola Nazionale di Cinema & Televisione, 2021) per questo “Godzilla in una allegoria similare, ma versione pudding …il ritmo, l‘estetica e l’ironia, semplicemente geniale”.

Menzione speciale all’inglese “Orgiastic Hyper-plastic” di Paul Bush (2021) “per la pertinenza di questo inventario dove l’insieme restituisce una gioia senza discorso morale e l’innocenza degli oggetti di plastica dell’infanzia diventano minacciosi”.

Per Visual&Music invece trionfa “Sous la peau l’écorce (sotto la pelle, la corteccia)” di Frank Dion (Unifrance 2021) perché “ci è piaciuta molto l’idea principale oltre che alla bellissima realizzazione e l’intervento originale di una voce personaggio che ribalta il destino del protagonista rifiutato da un invisibile produzione”. Menzione speciale va al polacco “Roz-Poznanie (Discernimento)” di Przemyslaw Swida (2020) “per il crescendo ripetitivo ipnotizzante che usa il personaggio centrale come un strumento dando a questa partizione un’infinità di trasformazioni”.

Infine una pioggia di voti dai bambini che tra scuole e cinema in regione hanno visionato i corti. Il più bello di Animakids agli occhi dei bambini è risultato essere il ceco “Sound between the Crowns” di Filip Diviak (Tomas Bata University in Zlín). Animayoung invece vede trionfare il tedesco “Mulm” di Carol Ratajczak & Tobi Trebeljahr, decretato dalla giuria composta da Simone Galfano (classe 5B) e Lara Controne (classe 5F) del Sello di Udine “perchè – si legge nella motivazione – il più completo e ben pensato, a livello formale e di trama, tra tutti i corti presentati”, anche se poi il gusto del pubblico è andato al più votato “Migrants” del collettivo composto da Hugo Caby, Antoine Dupriez, Aubin Kubiak e Zoe Devise. Per le sezioni Animakids e Animayoung tra i circa 1000 giovani che hanno visionato i corti, 900 hanno votato.

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