“Il Rossetti a Miramare. Sogno nei tramonti di mezza estate” prosegue con “I Bagni di Trieste” e “A Sarajevo il 28 giugno

Trieste – “Il Rossetti a Miramare. Sogno nei tramonti di mezza estate” la rassegna realizzata dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con la preziosa collaborazione del Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare e con il Comune di Trieste, dopo il successo dell’apertura con la doppia replica di “Sinfonia Dante” prosegue dal 13 luglio con “I Bagni di Trieste” e “A Sarajevo il 28 giugno.

Gli spettacoli andranno in scena ogni giorno escluso il lunedì, fino al 25 luglio nella splendida scenografia naturale del Porticciolo e del Castello di Miramare: “I Bagni di Trieste” alle ore 20 e alle 21.30 “A Sarajevo il 28 giugno”. Il pubblico potrà vederli entrambi o scegliere soltanto uno dei due: i biglietti sono già disponibili alla Biglietteria del Rossetti e date le limitate capienze imposte dalle norme di sicurezza sanitaria, è bene affrettarsi all’acquisto in prevendita.

“I Bagni di Trieste” è una produzione dello Stabile regionale per la regia di Franco Però, molto apprezzata lo scorso anno, che ritorna in una edizione rinnovata, con un inedito contributo drammaturgico dell’autore triestino Enrico Luttmann. Lo spettacolo indaga infatti il rapporto di incredibile simbiosi dei triestini con il mare, attraverso le pagine di tanti autori: Mauro Covacich, Gillo Dorfles, Claudio Magris oltre a Luttmann.
I turisti non sanno che a Trieste per “bagni” s’intende gli stabilimenti balneari che, ognuno con specifiche caratteristiche, punteggiano la costa… “I Bagni di Trieste” indaga il rapporto di simbiosi fra i triestini ed il loro mare, attraverso le parole di grandi scrittori che ne sono e ne sono stati assidui frequentatori. È un racconto plurimo che attraversa il tempo. Si passa dai ricordi lontani dei mitici Bagni Savoia, nelle parole nostalgiche di Dorfles, al frequentatissimo Ausonia, che Claudio Magris va-gheggia fra tenerezza e colti riferimenti. Si approda poi alla Pineta di Barcola: sarà Mauro Covacich quel ragazzino entusiasta delle domeniche in Pineta, fatte di preparativi, di giochi all’ombra e di nuotate godute tutti assieme… Enrico Luttmann riporta invece gli spettatori alla contemporaneità: in quello strano stabilimento che solo Trieste possiede, il “Pedocìn”. Ha la particolarità di essere attraversato da un muro che divide la zo-na frequentata dalle donne da quella maschile. All’ingresso coppie e famiglie si separano. Anni fa si ipotizzò di abbattere il muro: ci fu una vera sollevazione popolare. Così al “Pedocìn” si continua a riunirsi e corteggiarsi soltanto… a nuoto! Riccardo Maranzana, Jacopo Morra, Maria Grazia Plos e Miriam Podgornik sono protagonisti dello spettacolo nel porticciolo più incantevole della costa ed il pubblico li ascolta in cuffia, senza esser distratto dal rumore della risacca.

Tratto dall’omonimo libro di Gilberto Forti, “A Sarajevo il 28 giugno” è ormai un “cult” per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che lo ha sempre riproposto dal 2015 al Museo “de Henriquez”. La scorsa estate, il fortunato spettacolo – che evoca la fine dell’impero Asburgico e l’avvento della prima guerra mondiale a partire dall’attentato all’arciduca Francesco Ferdinando – è stato ambienta-to invece nell’appropriata cornice del Parco e del Castello di Miramare, dove ritorna nell’edizione 2021.
Il significato di questa scenografia naturale amplifica e completa il messaggio di “A Sarajevo il 28 giugno” che prevede che il pubblico si muova nel luogo, incontrando gli attori, che – circondati dalla Storia – restituiscono da diverse angolature una cruciale pagina del Novecento.
Incarnano personaggi dell’epoca e – secondo il modello delle “interviste impossibili” – raccontano ognuno dal proprio punto di vista il fatto che mutò l’Europa per sempre: l’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando e di sua moglie Sofia, avvenuto a Sarajevo per mano di Gavrilo Princip.

Il fatto viene ricostruito attraverso le voci di nobili e popolani, di chi si occupò della detenzione dell’attentatore e di chi pianse l’Arciduca e la sua triste sorte… Il regista Franco Però – che ha ideato lo spettacolo – orchestra le interpretazioni di Giulio Cancelli, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Francesco Migliaccio nell’oliato meccanismo che permette al pubblico di seguire tutti i racconti, in successione.

Biglietti in vendita al Politeama Rossetti, Ticket Point Corso Italia, Info Point Miramare da martedì a domenica 16-18 e un’ora prima degli spettacoli (consigliato acquisto in prevendita)
info 040.3593511 e www.ilrossetti.it
biglietto intero €8 e ridotto €5

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