Nuovi spazi e nuovi esperimenti per il Museo dell’Immaginario Scientifico di Trieste

Trieste – L’Immaginario Scientifico, museo della scienza interattivo e sperimentale che ha per scopo la promozione e la diffusione della cultura scientifica e tecnologica, svela l’attesa data di apertura della sua nuova sede al pubblico: sabato 10 ottobre 2020.

Lo ha annunciato sabato 26 settembre Serena Mizzan, direttrice dell’Immaginario Scientifico, nel corso di un incontro parte del programma di Trieste Next svoltosi al Museo Revoltella, in cui è stato svelato anche il nuovo logo. All’appuntamento sono intervenuti l’architetto e docente di restauro Andrea Benedetti e la giornalista scientifica Cristina Serra.

L’apertura dell’Immaginario Scientifico al pubblico sarà anticipata da un momento inaugurale che, nel rispetto delle misure anti Covid19, sarà dedicato esclusivamente ai partner del nuovo Museo e a un ristretto numero di autorità, in programma venerdì 9 ottobre.

Nel Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste
Il nuovo Museo è frutto di un progetto articolato che prevede il riuso degli spazi di una porzione del Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste, la valorizzazione della “storica” collezione del Museo e soprattutto di un imponente percorso di creazione di nuovi contenuti e di nuove modalità multimediali, immersive e coinvolgenti di fruizione e di racconto della Scienza che nasce all’interno di molti degli Enti di Ricerca del cosiddetto “Sistema Trieste” e dell’Innovazione che alcune eccellenze imprenditoriali del territorio hanno sviluppato.
Il nuovo Museo dell’Immaginario Scientifico occuperà circa 3.000 metri quadri, distribuiti su due piani. Al momento dell’apertura al pubblico, il 10 ottobre 2020 a partire dalle ore 9.00, sarà possibile visitarne la metà collocata al piano terra. Per poter conoscere il Museo nella sua interezza bisognerà attendere la primavera del 2021 e il termine dei lavori in corso al Magazzino 26 e negli spazi circostanti.
Il Magazzino 26 è il più grande magazzino del Porto Vecchio di Trieste di cui rappresenta probabilmente uno dei lasciti più peculiari dell’imponente opera di progettazione e costruzione di un vero e proprio sistema nato con lo scopo di contribuire all’innovazione e allo sviluppo della città di Trieste a partire dall’attività portuale. Terminato nel 1894, i suoi spazi si estendono per oltre 40.000 mq su cinque piani e sono stati oggetto di un imponente progetto di ristrutturazione. Dopo questo primo intervento, che ha permesso il suo utilizzo per ospitare la Biennale d’Arte diffusa del 2011, il Magazzino 26 è ora al centro di una nuova serie di interventi per terminarne il processo di destinazione a luogo per ospitare più musei ed eventi.
Il legame dell’IS con il Magazzino 26 – Il nuovo Museo dell’Immaginario Scientifico e il Magazzino 26 sono legati da un fil rouge: il concetto di innovazione che accomuna il modo in cui l’edificio storico è stato progettato e il metodo nuovo con cui è stato creato il Museo, attraverso un processo unico nel suo genere di progettazione condivisa insieme allo staff e di ideazione insieme ad altri Enti di Ricerca, imprese e fondazioni.
In quest’ottica dunque le tante innovazioni architettoniche e ingegneristiche celate nel “contenitore” Magazzino 26 si innestano nelle novità multimediali, immersive e tecnologiche con cui l’Immaginario Scientifico illustrerà Scienza e Ricerca.
Le partnership
Il Museo nasce con la partnership di realtà scientifiche (AREA Science Park, ELETTRA, ICGEB, ICTP, INAF, INFN, OGS, SISSA, TWAS e Università degli Studi di Trieste) e di aziende di primario rilievo (ACEGAS APS AMGA gruppo HERA, ILLY, SIAD, SAIPEM, ESTECO e SISSA MEDIALAB), ciascuna delle quali ha lavorato fianco a fianco dell’Immaginario Scientifico per l’ideazione, lo sviluppo e la realizzazione dei contenuti di Scienza e Tecnologia che gli spazi espositivi illustreranno e si è impegnata per proseguire questa collaborazione nel futuro, per generare un Museo “aperto”, in continuo divenire.
Il Museo è stato sviluppato inoltre grazie al sostegno della Fondazione Casali, della Fondazione CRTrieste e della Fondazione Pittini. Determinante il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (2 milioni di euro), del Comune di Trieste e del Ministero dell’Università e della Ricerca.
Il nuovo logo
Come l’Immaginario Scientifico evolve con il nuovo Museo, si innova anche la sua immagine, a partire da un nuovo logo. Realizzato dal designer e art director triestino Matteo Bartoli, creative director di Basiq, il nuovo logo rappresenta l’acronimo IS attraverso la combinazione tra un punto esclamativo e uno interrogativo. Un’immagine che è l’emblema di due valori fondamentali da sempre patrimonio dell’Immaginario Scientifico: la volontà di stupire e meravigliare, trasmettendo in maniera immediata ed efficace la scienza e le sue scoperte al pubblico di ogni età e contribuendo ad “aprire la mente”; l’impegno nel voler esaltare la funzione della scienza di incuriosire, generando sempre nuovi interrogativi. La scienza infatti non ha mai risposte definitive ma procede per esperimenti, avanzamenti e nuovi tentativi.
Nella vita non bisogna mai smettere di stupirsi e di fare domande.
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