Pericoloso pedofilo latitante estradato in Italia dalle Filippine, deve scontare 8 anni di pena

Trieste – La Polizia di Stato ha arrestato presso l’aeroporto di Fiumicino un uomo di 53 anni condannato per reati di violenza sessuale aggravata, sfruttamento sessuale di bambini e pornografia infantile.

Si tratta di I. A., destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’appello di Trieste dovendo lo stesso espiare la pena residua di 7 anni, 11 mesi e 19 giorni di reclusione perché resosi responsabile dei reati di violenza sessuale aggravata e atti sessuali con minorenne.

L’uomo si era reso irreperibile, facendo perdere le proprie tracce, già a far data dal 2017.

Dai primi accertamenti esperiti dagli agenti della sezione criminalità organizzata e catturandi della Squadra Mobile di Trieste e del Servizio Centrale Operativo di Roma era emerso che, nel mese di febbraio del 2019, il ricercato aveva effettuato, tramite l’ambasciata Italiana di Abu Dhabi sita negli Emirati Arabi Uniti, la richiesta di rilascio del passaporto, presumibilmente al solo fine di conoscere la sua posizione nei confronti della giustizia italiana, infatti era già titolare di un passaporto in corso di validità rilasciato dalle competenti autorità italiane.

Tale circostanza aveva indotto a ritenere, in un primo momento, che l’uomo potesse dimorare negli Emirati Arabi sebbene il medesimo aveva, in virtù delle vicissitudini societarie che avevano coinvolto la società con sede in San Dorligo della valle (TS) di cui era amministratore unico, dei collegamenti anche con il Regno Unito.

Tuttavia, gli approfondimenti investigativi sui due luoghi esteri non avevano apportato elementi utili al suo rintraccio.

Le attività volte alla ricerca dell’uomo hanno avuto una svolta quando è stato inserito nell’elenco dei ricercati attenzionati nell’ambito del progetto WANTED 3, finalizzato alla cattura di latitanti di medio o alto livello in relazione alla particolare gravità dei reati consumati o all’entità della pena comminata.

Tale circostanza ha consentito di costituire un team investigativo composto da esperti della Squadra Mobile e del Servizio Centrale Operativo che ha svolto, parallelamente alle attività d’indagine tradizionali, accurate analisi di Open Source Intelligence all’esito delle quali sono emerse importanti informazioni relative agli account di social media riferibili al soggetto ricercato che indirizzavano finalmente gli investigatori al possibile luogo di latitanza.

Dall’elaborazione degli indirizzi IP così acquisiti si addiveniva alla circoscrizione di una macro area che, poi trasposta su mappa, consentiva di contestualizzare ed individuare i luoghi dai quali il ricercato aveva effettuato le ultime connessioni di rete e pertanto determinare l’ultimo luogo di latitanza nelle Filippine.

La localizzazione del latitante nel paese asiatico ha trovato riscontro nei contestuali accertamenti di carattere finanziario che hanno permesso di appurare che nel mese di settembre del 2019 aveva effettuato delle spedizioni proprio dalle Filippine.

Raggiunto finalmente questo determinante indizio, gli investigatori hanno condiviso i risultati ottenuti con l’autorità Giudiziaria,  trasmettendo gli elaborati al Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia che ne ha informato il collaterale organo di Polizia filippina (Criminal Investigation and detection Group), il quale in data 01.02.2021, sulla scorta degli accertamenti svolti dalla polizia italiana, ha comunicato l’arresto di I.A. ad  Angeles City (Filippine).

In data 30 giugno 2023, l’uomo, all’esito dell’attività svolta dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia per il tramite dell’Esperto per la Sicurezza in Thailandia e Filippine,  è stato condotto in Italia dalla polizia filippina raggiungendo l’aeroporto di Roma Fiumicino dove è stato tratto in arresto dalle Autorità italiane.

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