Scontri fra No Green Pass e sindacati al corteo del 1° maggio a Trieste. La pioggia risolve

Trieste – Esponenti del movimento No Green Pass hanno disturbato a più riprese il corteo celebrativo della Festa del Lavoro organizzato dai sindacati e svoltosi a Trieste ieri domenica 1° maggio.

I No Green Pass hanno ostacolato dapprima esponenti dei sindacati poi anche le forze dell’ordine.

Le prime tensioni, subito trasformatesi in scontri fisici, si sono verificate alla partenza del corteo, dove erano confluite oltre tremila persone con bandiere dei sindacati.

Un gruppo di No Green Pass, motivando la critica ai sindacati per non aver difeso i lavoratori che avevano deciso di contestare le misure adottate dal Governo, ha tentato di impedire che il corteo avanzasse e si sono verificati i primi contatti fisici.

Soltanto l’intervento delle Forze dell’Ordine ha evitato che la situazione degenerasse tenendo separati i gruppi, anche se, poco dopo, si sono verificati scontri proprio tra No Green Pass e Polizia. Il corteo è quindi sfilato in centro senza problemi ma, una volta giunto al termine presso la centralissima Piazza Unità d’Italia, dove da un palco si sono svolti i discorsi dei sindacalisti, i due gruppi sono di nuovo venuti a contatto e ci sono stati scontri con calci e pugni.

Fortunatamente, quanto verificatosi a Trieste non ha prodotto nè feriti nè particolari conseguenze. Un improvviso acquazzone poi si è poi abbattuto sulla città disperdendo tutti i partecipanti.

Il bilancio triestino alla fine della mattinata è di venti manifestanti segnalati all’Autorità Giudiziaria dei quali almeno due rischiano di essere denunciati. Molti di essi erano già noti alla Questura di Trieste per i fatti di cronaca avvenuti lo scorso autunno presso il Varco 4 del Porto di Trieste.

Le sigle sindacali delle Forze dell’Ordine, a poche ore dagli scontri, hanno espresso la loro solidarietà agli agenti rimasti contusi.

“Ancora agenti feriti sul lavoro, e proprio nel giorno della Festa dei lavoratori. E’ scandaloso, è inaccettabile, non è più sostenibile – ha affermato Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato. I nostri colleghi erano a Torino, a Trieste e altrove quelli che più di chiunque altro rappresentavano il senso stesso di questa giornata: il sacrificio, il senso del dovere, il rispetto del diritto al lavoro, la garanzia della libertà di chi vuole manifestare. I soliti idioti violenti hanno invece calpestato qualsiasi cosa di buono potesse portare con sé la pacifica condivisione di idee e valori. Parlare di rispetto del lavoro mentre dieci uomini in divisa vengono feriti è davvero grottesco e ignobile – ha continuato il Segretario. La nostra solidarietà ai colleghi che, come ogni giorno dell’anno, hanno tenuto fede a se stessi e ai propri compiti con professionalità, dimostrando che l’etica del lavoro può arrivare al punto di andare in strada a prendere botte, svolgendo il proprio compito anche se in questo strano paese non ci si può neppure difendere” – ha concluso Mazzetti.

“Ferma condanna a coloro che utilizzano la piazza con azioni violente ed ingiustificabili” – scrive il SAP di Trieste attraverso una nota a firma del Segretario Provinciale Lorenzo Tamaro. “Il legittimo diritto di manifestare in modo pacifico non può abdicare a favore di chi interpreta il dissenso con metodi violenti e fuorilegge. Un plauso va agli operatori di Polizia che nella giornata della “Festa del lavoro” hanno garantito lo svolgimento delle manifestazioni previste”.

 

(Foto d’archivio di Stefano Savini ©)

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