“Terra in trasformazione”: 100 autori da tutto il mondo per una riflessione artistica sul cambiamento climatico al Magazzino 26 di Trieste

Trieste – E’ stata presentata alla stampa la prossima mostra  “Terra in trasformazione”, che al Magazzino 26 di Porto Vecchio e negli adiacenti spazi di Lloyd Deposito a vista presenterà oltre 100 autori da tutto il mondo, per una riflessione artistica sul cambiamento climatico. Sarà inaugurata venerdì 2 settembre alle 18.30 e proseguirà fino alle 21.00, è parte di un progetto molto più ampio, con iniziative collaterali , una mini rassegna cinematografica, un laboratorio per ragazzi, una serie di conversazioni scientifiche, mostre di artisti under 35 in vari luoghi della Regione e il progetto “Fine del confine”.

Grazie alle sue potenzialità intrinseche che inglobano emozioni e poesia, l’arte può offrire un contributo speciale alla presa di coscienza della necessità di una corretta interazione tra umanità e pianeta. E associarsi così al coro globale che chiede un intervento per garantire la sopravvivenza nostra e del pianeta che abitiamo, la nostra unica casa.

E’ la filosofia fondante del progetto “Terra in trasformazione”, che dal 3 al 24 settembre negli spazi del Magazzino 26, proporrà un’esposizione che è il risultato della fusione di due mostre, Crisis Gaia e aQua, nate in luoghi diametralmente opposti e in circostanze differenti, cui hanno contribuito un centinaio di artisti provenienti da ogni angolo del pianeta: una riflessione necessariamente globale per una sfida che riguarda l’umanità intera.

Grazie al contributo della Regione Fvg e alla collaborazione del Comune di Trieste, con il supporto di CrediFriuli e BancaTer e grazie a molti altri partner, nei circa 1000 metri quadri espositivi offerti dal primo piano del Magazzino 26 e nell’adiacente Lloyd – Deposito a vista al piano terra, si potranno visionare opere di artisti provenienti da Stati Uniti, Siberia, Australia, Ecuador, Cina, Cile, Argentina, Turchia, Inghilterra, Russia, Corea, Colombia, Austria, Germania, Slovenia, Serbia, Croazia e ovviamente da Messico e Italia. In esposizione fotografie, video, sculture, installazioni, dipinti e contaminazioni tra le diverse forme artistiche.

Alle due mostre faranno da corollario una serie di eventi collaterali: una mini rassegna cinematografica a cura di Mila Lazić, un laboratorio per ragazzi a cura di Cristina Lombardo e alcune conversazioni scientifiche realizzate in collaborazione con Ogs, Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale.

Ancora, sparse in quattro diverse sedi regionali si potranno visionare le mostre di giovani artisti under 35 sul tema dell’acqua nell’ambito del cambiamento climatico

Infine, il Parco Basaglia di Gorizia e l’Adventure Park di Ceroglie ospiteranno, dal 5 all’11 settembre, il progetto internazionale di land art e installazioni video sonore Fine del Confine: sette giorni di arte e performance per rivitalizzare questi luoghi e renderli cantieri culturali e di libero incontro fra artisti, natura e territorio. L’iniziativa è nata da un’idea di Manolo Cocho, Guillermo Giampietro, Maria Campitelli e Fabiola Faidiga e dalla collaborazione tra CASA C.A.V.E., la Cooperativa La Collina e il Gruppo78.

Tutte le iniziative sono a ingresso libero.

 

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