Raccolto da record in Friuli Venezia Giulia per quantità e qualità: e le mele volano in USA

Mortegliano (Ud) – In Friuli Venezia Giulia si annuncia un raccolto di mele in controtendenza rispetto al resto d’Italia con una crescita delle quantità intorno al 5% nei confronti dello scorso anno (intorno ai 280.000-300.000 quintali) e un’ottima qualità, con un grado zuccherino che non ha precedenti negli ultimi dieci anni.

E’ la previsione del presidente dell’associazione “Julia” (che conta undici aziende, le quali detengono metà della produzione di mele del Friuli Venezia Giulia), Peter Larcher, che nella serata del 5 settembre, con l’assessore regionale alle risorse agricole, Cristiano Shaurli, ha dato il via simbolico alla raccolta delle mele nell’azienda Pomis di Chiasiellis di Mortegliano (Udine).

L’azienda conta su 30 ettari di meleti (dieci dei quali totalmente bio), una produzione di 18.000 quintali e una commercializzazione di 35.000 quintali (55% in Italia e 45% all’estero, soprattutto Nord America, Nord Africa e Nord Europa).

Nonostante le gelate e le brinate della primavera, varie grandinate e trombe d’aria e una relativa siccità, in FVG lo stato vegetativo delle piante è ottimo – ha spiegato Larcher – e le mele 2017 si presentano con un grado zuccherino eccezionale, un livello aromatico molto buono e un’ottima colorazione, alla quale stanno contribuendo in maniera determinando gli sbalzi termici degli ultimi giorni (anche 15-16 gradi fra il giorno e la notte).

“E’ fra le annate più dolci che io ricordi – ha aggiunto Larcher – ed è la conferma che la strada giusta è investire e tutelare la produzione, per esempio con reti irrigue tecnologicamente avanzate e reti antigrandine e antinsetti”.

Come si sta facendo in FVG nella lotta contro la cimice marmorata, per contrastare la quale – ha ricordato Shaurli – la Regione ha messo rapidamente a disposizione un milione di euro, di fondi propri, per finanziare all’80% la realizzazione di reti di protezione antinsetti. Insieme ai repellenti naturali usati nei momenti indicati dai tecnici dell’Ersa – ha spiegato Larcher – in FVG si è riusciti a limitare al minimo i danni causati dalla cimice.

In FVG in settore della produzione delle mele è in profonda trasformazione. Per esempio, il potenziale produttivo è sceso da 520.000 a 280.000 quintali e le aziende più strutturate hanno imboccato la strada della qualità, delle produzioni biologiche e della trasformazione dei prodotti.

È il caso proprio della Pomis, che a giugno, a Bruxelles, ha ricevuto le “due stelle” per la spremuta integrale di mela e l’aceto balsamico di mela friulana dall’Internazional Tate & Quality Institute (Itqi), concorso mondiale al quale partecipano 60 chef stellati e 60 sommelier dei cinque continenti.

“Il nostro obiettivo? Dare un prodotto del territorio che sia eccellente e che sia rispettoso dell’ambiente e della salute del consumatore”, ha concluso Larcher.

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