Acqua a catinelle in Friuli Venezia Giulia, a Barcis toccati i 760 mm di pioggia in 48 ore

Palmanova – In Friuli Venezia Giulia da oltre 30 anni non cadeva così tanta pioggia in sole 48 ore, da oltre 30 anni a questa parte: è il dato più significativo dell’allerta rossa che ha interessato la regione nel fine settimana e che ha causato l’ingrossamento dei fiumi, qualche frana e la chiusura temporanea di arterie secondarie. 

Una situazione dalle conseguenze contenute, considerando le piogge torrenziali abbattutesi soprattutto sulla provincia di Pordenone e la Carnia.

“Anche se ci sono state delle criticità causate dalla forte ondata di maltempo di ieri, in Friuli Venezia Giulia complessivamente il sistema ha tenuto. Di questo risultato dobbiamo ringraziare tutti coloro che nei momenti più critici scendono in campo per aiutare e supportare i cittadini della nostra regione e in particolare la Protezione civile, la quale già dalla tempesta Vaia ha realizzato opere importanti che oggi consentono alla nostra regione di essere maggiormente resiliente”.

Così il governatore della Regione Massimiliano Fedriga, che nella mattinata di lunedì 7 dicembre ha compiuto un sopralluogo nelle zone più colpite, accompagnato dal vicepresidente Riccardi.

Fedriga ha incontrato i sindaci di Pordenone Alessando Ciriani, di Pasiano di Pordenone Edi Piccinin, di Latisana Daniele Galizio e di Prata di Pordenone Dorino Favot.

Il vicegovernatore Riccardi ha spiegato che “l’area maggiormente colpita è quella del Pordenonese occidentale, ovvero quella nella quale le precipitazioni sono state maggiori, per la quale sono già previsti alcuni interventi. A Barcis registrati oltre 760 millimetri di pioggia (l’equivalente di 760 litri d’acqua per metro quadrato, pari al contenuto di una botte alta un metro e mezzo dal diametro di 80 cm, ndr), con un conseguente innalzamento dei livelli del Noncello, del Meduna e del Livenza”.

“Inoltre, il maltempo ha messo in evidenza la fragilità di alcune zone della montagna friulana, con l’interruzione dei collegamenti con delle frazioni del Comune di Forni Avoltri e l’interruzione della Strada statale 251 della Val Cellina. Fortunatamente i disagi sono stati più contenuti nell’area costiera dove si sono verificate alcune mareggiate”.

In Valcellina si sono verificati i disagi principali con la chiusura della strada regionale 251 – per allagamento della carreggiata ad Arcola -, riaperta ieri sera dopo 48 ore di parziale isolamento della zona alta della valle, e un paio di frane a Erto e Casso.

Smottamenti si sono verificati anche in provincia di Udine, ad Arta Terme e Collina. 

Si sono verificati allagamenti anche a San Pier d’Isonzo, Pasian di Prato, San Vito al Tagliamento, San Quirino, Gonars oltre a una frana a Tarcento. Sono 260 le utenze Enel tuttora disalimentate tra le province di Udine e Pordenone. 

Restano chiuse al traffico alcune strade della viabilità locale per l’esondazione di torrenti e rii.

(Foto Regione FVG)

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